Quella notte a Miami

Il nostro parere

Quella notte a Miami (2020) USA di Regina King

1964. Dopo aver sconfitto Sonny Liston, il pugile Cassius Clay incontra Malcolm X, Sam Cooke e Jim Brown in una camera d’albergo di Miami.

In quest’ anno di lockdown sono venute alla luce diverse opere legate al Black lives matter ed ad un fenomeno di autocoscienza che cerca di recuperare la dignità del popolo nero. Alla ricerca delle radici del male e nel tentativo di fissare l’ingiustizia sociale e la lunga marcia di riscatto dei neri americani, il cinema ha promosso film che partono da impianti teatrali importanti.

Come in Ma Raineys black bottom anche questa One night in Miami è l’adattamento cinematografico dell’opera omonima, scritta nel 2013 da Kemp Powers.

I personaggi raccontati sono affascinanti e il fatto che effettivamente si narra di un incontro avvenuto, anche se non si sa di cosa si sia discusso, aiuta ad interessarsi ad un prodotto che mantiene una chiara matrice teatrale e un intento pedagogico che funziona meno sullo schermo di quanto non faccia nei teatri.

Gli attori sono in parte e si confrontano con grande rispetto con i personaggi ma non escono dallo schermo, non conquistano il cuore, eccezion fatta per il convincente Aldis Hodge.

Regina King, famosa anche per Watchman, è all’esordio e sposa un cinema impegnato con ardore ma si limita ad un registro descrittivo che si appoggia sui dialoghi senza esaltarli.

 

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