Il cammino per Santiago – Viaggiare

Il nostro parere

Il cammino per Santiago (2010) USA di Emilio Estevez

Un padre americano vola in Francia per recuperare il corpo del figlio morto. Giunto in Europa per recuperare le spoglie, Tom scopre che Daniel aveva intrapreso il cammino per Santiago de Compostela. Decide così di percorrerlo lui, portando con sè le ceneri del figlio.

Nella vita conta solo il viaggio. E’ questo che capisce Tom, un oftalmologo richiuso in se stesso, che deve affrontare il lutto peggiore: la morte del figlio. Con delicatezza il regista, Emilio Estevez, segue questo travaglio interiore mettendolo in relazione alla spiritualità del luogo, alle riflessioni sull’animo umano e sul significato dell’esistenza. Tutti temi che farebbero tremare i polsi ma che Estevez propone con coraggio e senza pregiudizi.

Emilio è il figlio di Martin Sheen  e porta il nome originale paterno. Ha già diretto un film bellissimo come Bobby e sa di poter contare sulla complicità del padre, riproponendo il proprio legame specularmente nell’opera. I due leggono il film come fosse una sorta di psicanalisi del loro rapporto, ovviamente mutato per necessità narrative ma non per questo meno intenso.

Tratto dai racconti di Jack Hitts, il film cede a stereotipi talvolta ma ha dei momenti stupendi in cui il paesaggio assorbe e l’esigenza del silenzio e della riflessione diventano assoluti. Tom scopre che la sua vita non ha mai avuto sbocchi, non ha mai dovuto affrontare ostacoli ed ora, grazie al figlio morto, scopre che superare l’ostacolo è l’unica cosa che conta.

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