Leonora Addio – La presenza della morte

Il nostro parere

Leonora addio (2022) ITA di Paolo Taviani

Dopo la morte di Luigi Pirandello, un emissario comunale intraprende un viaggio da Roma ad Agrigento per trasportarne le ceneri.

Celebrando Pirandello, Paolo Taviani fa un ultimo omaggio postumo al fratello Vittorio, scomparso da poco, suo sodale durante l’intera carriera. L’opera racconta la traslazione delle ceneri dello scrittore siciliano dal cimitero del Verano, dove erano rimaste per molti anni, alla sua terra natia, grazie al contributo di alcune persone (tra cui Andrea Camilleri).

Taviani lo fa in stile quasi neorealista procedendo per tratti grotteschi, chiudendo poi il film con la rappresentazione di una novella pirandelliana, dove ancora una volta centrale è l’ineluttabilità della morte.

La riflessione si trasforma in omaggio e l’omaggio in un congedo: congedo dal fratello, dalla collaborazione intensa con lui, forse dal cinema come lo ha inteso fino ad ora (non è un caso l’accenno neorealista).

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