Il sesso degli angeli (2022) ITA di Leonardo Pieraccioni
Don Simone riceve in eredità dallo zio Waldemaro una misteriosa e ben avviata attività commerciale a Lugano. Arrivato in Svizzera, il sacerdote scopre che si tratta di una casa di appuntamenti.
Se bastasse la simpatia, potremmo dire che Pieraccioni ha una faccia che la ispira, un volto furbetto che con semplici smorfie ti induce al sorriso, facilmente empatico. Se bastassero i premi potremmo dire che Ferilli e Fonte (soprattutto l’ultimo) hanno avuto riscontri dalla critica ad alto livello.Se bastasse la goliardia, una trama di questo tipo poteva sposarsi ad un che di piccante che poteva scuotere i perbenisti.
Ma tutto questo non basta se la storia è sfilacciata e le battute ripercorrono terreni già battuti, esplorano doppisensi che diventano un po’ anacronistici, ammiccano ad aspetti su cui sarebbe meglio non ammiccare. Però appare tutto come uno scherzo perchè Pieraccioni sa intrattenere perlomeno fino al finale che è rimediato in qualche modo. Poteva essere una commedia, invece è stato un calesse.
