Le leggi del desiderio. Vorrei ma non posso

Il nostro parere

Le leggi del desiderio (2015) ITA di Silvio Muccino
Muccino ha reciso i collegamenti con il fratello Gabriele, ha eliminato la zeppola che rendeva talvolta difficile comprendere la sua recitazione, ha reso più profondo il suo rapporto con Carla Vangelista, ma non ha smesso l’ambizione di essere un autore.
Dopo cinque anni ha diretto il suo terzo lungometraggio, ma ha realizzato un prodotto che resta a metà strada tra la commedia ed il dramma. Muccino ha deciso, invece, di non scegliere scrivendo un copione che prende decisamente spunto dal personaggio di Magnolia (P.T. Anderson 1999) Frank TJ Mackey. L’idea di base è la stessa, il look molto simile e, particolare non irrilevante che rafforza la tesi, in più la Vangelista ha curato l’adattamento ed il doppiaggio dello stesso film.
In questo caso, però, ha scelto almeno bene. Meno bene quando sposa il cliché della bruttina che diventerà una grande bellezza riscoprendo il proprio carattere sopito. Partiamo da lontano citando Pigmalione di Asquith (1938)ma basterebbe ricordare il film di Volfgango De Biasi (Come tu mi vuoi 2007) per far capire quanto il cliché sia sfruttato ed esausto.
Il copione sconta tutte queste scontatezze ed è davvero deludente. In alcuni momenti siamo nella commediola ripetitiva, in altri nel dramma troppo enfatico. Muccino va male anche come attore. Voto inevitabilmente basso.

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