La bella estate

Il nostro parere

La bella estate (2023) ITA di Laura Luchetti


Nel 1938, recatasi a Torino con il fratello Severino per lavorare, la giovane Ginia incontra la misteriosa Amelia, modella per diversi pittori della città. Grazie a lei, Ginia conosce i pittori Rodrigues e Guido, innamorandosi di quest’ultimo.


Delicata e intima pellicola girata con grazia da Laura Luchetti. Lo spunto è il racconto di Pavese ma alla regista interessano i sentimenti della protagonista (un’intensa e sorprendente Yile Yara Vianello) che sono affrontati con pudore, narrando l’evoluzione di Ginia che si scopre donna in un coming of age che evita accuratamente aspetti morbosi per restituirci un’anima pura alla ricerca di se stessa.

Quando la regista è empatica con Ginia, sa donare momenti di felice narrazione anche se all’opera manca una forza naturale che sappia stagliare i personaggi nel contesto sociale che sembra davvero appannato e superficiale.

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