Jacques Tati: ironia, comicità e poesia inimitabile

Inutile fare la top ten dei film di Jacques Tati (Le Pecq, 9 ottobre 1907 – Parigi, 5 novembre 1982). In primo luogo perchè ne ha realizzati meno di dieci (lungometraggi); in secondo luogo fare una classifica delle opere del regista francese è un esercizio inutile tanto era meravigliosa la macchina narrativa che era il suo corpo, quasi un unicum nel panorama internazionale. Monsieur Hulot è un personaggo indimenticabile: lunare, poetico, pressochè muto.

Ogni film mostra leggerezza, ma mai superficialità. Il mondo agreste di Giorno di festa, così come la città scomposta e caotica di Playtime sono arricchite da una serie di gesti, di dettagli che ricordano un entomologo, per la perfetta ricostruzione.

In vita non ebbe tanta fortuna quanto meritava. Il desiderio di emanciparsi dalle case produttrici per realizzare in piena libertà creativa le sue opere lo hanno portato a disperdere il proprio patrimonio per l’insuccesso di Playtime. Come molti artisti, i veri riconoscimenti li ha ottenuti dopo morto, quando i suoi film sono divenuti  leggende.

Oggi tanti giovani l’hanno dimenticato. Chi conosce il cinema non può però lasciar svanire il suo ricordo. In questi giorni ricorrono 31 anni dalla sua scomparsa. Il miglior modo per omaggiarlo è vedere i suoi film: tra una risata e una lacrima ci sentiremo molto meglio.

Retour à la terre, cortometraggio andato perso (1938)

L’école des facteurs, cortometraggio (1946) Primo lavoro registico. Doveva essere diretto da Renè Clement. La sua assenza ha favorito lo sbocciare di un talento.

Giorno di festa(Jour de fête) (1947-1949) Sfortunato in patria, viene riscoperto a Londra, dopo di che il pubblico lo premiò anche in patria. Premiato, tra lo scetticismo della critica, con il Grand prix du cinéma français nel 1950, il film venne girato sia in bianco e nero che a colori. La seconda versione fu recuperata solo dal restauro operato a cura della figlia Sophie nel 1995.

 
Le vacanze di Monsieur Hulot(Les vacances de Monsieur Hulot) (1953) L’opera venne presentato nel 1953 con immediato successo. Hulot questo fu subito amato da critica e pubblico del mondo intero. Ottenne numerosi riconoscimenti, tra cui il Prix Louis-Delluc. Vari problemi ritardarono l’uscita del film seguente. Il successo  generò guadagni consistenti, ma  Tati si ritenne danneggiato dal produttore con cui litigò; la rottura portò Tati  a fondare una propria casa di produzione, la Specta Films.

Mio zio(Mon Oncle) (1958) Primo suo film a colori, ha vinto l’Oscar al miglior film straniero e il Premio Speciale della Giuria all’11º Festival di Cannes.  In una villa ultramoderna e imponente abita un ricco industriale con la moglie ed il figlio di nove anni Gérard. Entrambi, però, trascurano il bambino, uno per il lavoro, l’altra per la casa. Lo zio Hulot  aiuta Gérard ad uscire dalla monotonia della sua vita dove tutto è previsto e tutto si ripete automaticamente. Per sottrarre Gérard all’influenza di questo zio così poco conformista, il signor Arpel dà a Hulot un posto nella sua industria. Sarà Hulot, però, a cambiare le cose.

Tempo di divertimento (Playtime) (1967) Ancora una volta il protagonista è Monsieur Hulot, Girato in 70mm, Tempo di divertimento va ricordato per l’immenso set fatto appositamente costruire da Tati e per il complesso e sottile umorismo visivo, supportato da un uso creativo degli effetti sonori. I dialoghi sono spesso ridotti a semplice rumore di fondo. La condanna delle moderne tecnologie industriali, necessarie dalla società, ma pervasive nella vita quotidiana rendono impossibile le naturali interazioni umane. Una visione anticipatoria di uno dei mali di oggi.  Il grande costo della produzione non viene compensato dagli incassi, facendo fallire la casa di produzione di Tati ed indebitandolo pesantemente.

Monsieur Hulot nel caos del traffico (Trafic) (1971) E’ l’ultimo film di Tati. Le sue vicissitudini personali lo fanno quasi derubricare a telefilm, ma in realtà resta intatta l’ispirazione poetica. Siamo, però, alla fine. Il cinema gli chiude le porte, resta solo la televisione.

Il circo di Tati (Parade), film per la TV (1974) L’opera viene realizzata solo grazie all’interessamento della  televisione svedese.

Forza Bastia, cortometraggio (1978)  E’ un divertissemnte, un documentario del 1978 diretto da Jacques Tati con la figlia su un’idea del presidente della squadra calcistica del  Bastia. Il documentario mostra le immagini della città  il giorno della finale d’andata di Coppa UEFA giocata allo stadio di Furiani tra la squadra locale e il PSV Eindhoven. A lungo rimasto inedito, il film è stato riscoperto dalla figlia di Jacques

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