Il trono nero (1953) USA di Byron Haskin
Un capitano, abbandonato su di un’isola dei mari del Sud dall’equipaggio, diventa amico degli indigeni e riesce a liberarli quando essi vengono catturati come schiavi dai pirati. Diventa così il loro re e li difende poi dagli speculatori che vogliono impadronirsi delle ricchezze e dell’isola.
Classica interpretazione muscolare di Lancaster che incarna vitalmente il personaggio. I temi sono vagamente ambientalisti e il mito del buon selvaggio, anche se entrambi sono declinati in salsa hollywodiano, ossia tanta azione e limitata psicologia. La scelta del protagonista è funzionale al progetto e Lancaster è sempre istrionico e a suo agio in ruoli di questo tipo. Nonostante il suo atletismo, però, l’opera non è particolarmente riuscita pur configurandosi come un discreto prodotto professionale.
Gli ambienti lussureggianti trovano la loro dimensione nella palette del technicolor splendidamente resi da Otto Heller