Il pataffio

Il nostro parere

Il pataffio (2022) ITA di Francesco Lagi


Un improbabile gruppo di soldati e cortigiani guidati da Berlocchio e dalla sua nuova sposa Bernarda prende possesso di un lontano feudo. Berlocchio e i suoi compagni di avventura dovranno rivalutare le terre.

Trasposizione del libro omonimo di Franco Malerba, Il pataffio ci proietta in un medioevo imprecisato adornato da una lingua maccheronica che rimanda (come tutta la storia d’altronde) al capostipite di questi film, ovvero il geniale Brancaleone di Monicelli che molto presta all’opera di Lagi come modello, ivi compresa l’italiano volgare e arcaico che fornisce armi alla comicità involontaria degli avvenimenti. I riferimenti si potrebbero però allargare al Pasolini del Decameron o dei Racconti di Canterbury per la ricchezza dei costumi e per lo stile di ripresa. Chissà poi se la morte di Migone è debitrice anche de La grande abbuffata di Ferreri.

A contribuire alla riuscita complessiva del film c’è il nutrito cast di attori che vestono i panni sconclusionati dei personaggi con chiaro divertimento. Tutti si  prendono in giro con intelligenza e gusto. Altro punto forte è la colonna sonora di Stefano Bollani, riuscitissima e aderente al buffo svilupparsi della trama.

Metafora politica, commedia all’italiana, film corale: Il pataffio ha molte ambizioni che raggiunge in buona parte.

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