Il cerchio

Il nostro parere

Il cerchio (2023) ITA di Sophie Chiarello


La regista Sophie Chiarello segue per cinque anni gli alunni di una classe elementare, abbassando la sua telecamera ad altezza bambino in modo da catturare il loro punto di vista sul mondo.


David di Donatello come miglior documentario, Il cerchio è il ritratto di un gruppo di bambini della scuola primaria realizzato nel corso di cinque anni, conclusisi durante il lockdown dovuto al covid. La scuola in questione è l’Istituto Comprensivo Daniele Manin plesso Di Donato si Roma e la regista è Sophie Chiarello, autrice in passato di Ci vuole un gran fisico (2013).

L’opera origina dall’empatia della regista capace di calarsi nel mondo dei bambini con naturalezza. La macchina da presa si aggira nella classe, interroga i volti dei bambini da cui traspare la loro condizione, registra i sussulti e le piccole frasi che aprono un mondo sulla loro interiorità e, soprattutto, su quanto accade loro. Scopriamo così separazioni dolorose, bambini senza genitori, ragazzini sperduti ed esclusi. Quello che appare evidente è, infatti, il lavoro della scuola per amalgamare gli studenti al di là del colore della pelle, della cultura.

La scelta della regista è di escludere gli adulti. Gli unici presenti sono le maestre, peraltro raramente e mai inquadrate in volto, così come la stessa regista che si inserisce talvolta per fare domande, consolare. Il montaggio poi aiuta a collocare i diversi elementi del documentario in un insieme commovente ed ispirato.

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