I tre moschettieri – D’Artagnan

Il nostro parere

I tre moschettieri – D’Artagnan (2023) FRA di Martin Bourboulon


Dal Louvre a Buckingham Palace, in un regno diviso dalle guerre di religione e minacciato dall’invasione dell’Inghilterra, un manipolo di uomini e donne incrocia le spade e lega il proprio destino a quello della Francia. D’Artagnan e i suoi fidi amici di nuovo sul grande schermo.


Un nuovo approccio a un titolo classico, anche se non ci si aspetta che sia un approccio innovativo al romanzo. Da quando il lavoro di Alexandre Dumas ha iniziato ad essere adattato nel cinema, le versioni hanno scelto di cambiare la storia, cercando in modo diverso di dare personalità ai personaggi.

Non si tratta quindi di fedeltà al racconto in sé, ma di fedeltà allo spirito del romanzo. Cinema di cappa e spada classico, il film ci riporta alle storie del passato zeppe di amore, avventure, intrighi sontuosi… grazie ad un cast di fama internazionale. Eva Green e Vincent Cassel danno vita a Milady e Athos, fornendo una visione matura dei due personaggi.

Ma accanto a loro c’è un gruppo di attori più che conosciuti in Francia di alto livello. Romain Duris, Pio Marmai (i due moschettieri mancanti), Louis Garrel, Vicky Krieps… il cast è sensazionale, ma va sottolineata la freschezza di Francois Civil, che brilla nel suo ruolo e ci fa entrare in empatia con il giovane guascone, fin dal suo arrivo a Parigi.

Martin Bourboulon, che viene dalla direzione insipida di Eiffel (2021), prende una grande svolta per la sua carriera e da personalità al film ricco di una fotografia attenta, una magnifica ambientazione e un ritmo implacabile in quasi tutta la storia.

Menzione speciale delle scene d’azione, girata con piani di sequenza e con la sensazione di essere all’interno della battaglia stessa. Sono una piacevole sorpresa in un film che ci lascia desiderare di più: la seconda parte annunciata per il 2024.

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