Gretel e Hansel – Oscuro

Il nostro parere

Gretel e Hansel (2020) USA di Oz Perkins

Un giorno, la giovane Gretel decide di addentrarsi nel bosco insieme al fratellino Hansel alla disperata ricerca di cibo e riparo, ma non sa che la foresta è piena di insidie e pericoli mortali.

Figlio di Anthony Perkins e di Berry Berenson, perita nelle torri gemelle e sorella di Marisa, Oz si è cimentato nella regia del genere horror con gusto e idee. Qua rielabora la fiaba dei fratelli Grimm in modo molto personale. L’ambientazione vagamente medievale viene contraddetta da apparizioni che hanno a che fare più con l’immaginario moderno che altro.

L’altra innovazione risiede nell’aver fatto di Gretel un’altra strega, ovviamente in erba, che ripercorre la strada della vecchia veementemente antimaschilista, sminuendo il ruolo di Hansel. Mancano l’abbandono dei genitori e la riconciliazione finale ma quello che Perkins ricerca è soprattutto l’aspetto stilistico.

Il suo horror è fatto di forti atmosfere, scenografie vagamente impressioniste, toni che vagano dallo psicologico all’onirico con un uso intelligente delle luci e dei giochi linguistici della favola. Inserire la favola nella favola serve al regista per instradare immediatemente lo spettatore con la morale in bella vista, per poi modificarla gradualmente per farla diventare un percorso di formazione.

Il film dura relativamente poco, lo sforzo attoriale (a parte la protagonista Lillis) è talvolta caricaturale ed alcune riprese passano dalla ricerca estetica ad una certa approssimazione che spiazza. Rimane un capacità di fascinazione non comune che sorprende.

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