Grazie ragazzi

Il nostro parere

Grazie ragazzi (2023) ITA di Riccardo Milani


Esasperato dalla carenza di lavoro, Antonio, attore appassionato ma spesso disoccupato, accetta un incarico propostogli da un vecchio amico molto più scaltro di lui.


L’unione artistica tra Milani e Albanese sta portando ad entrambi fortuna poichè sono riusciti in pochi anni a sfornare opere di buon livello con cui uniscono qualità e sorriso. Ancora una volta, peraltro, parliamo di un remake di un’opera francese (Un anno con Godot) che viene riadattato all’Italia e, soprattutto, al talento artistico di Albanese che si trova a suo agio in questi ruoli che mescolano il tragico al comico senza più puntare alle sue maschere ma in un rilancio della sua umanità che sullo schermo sa imprimere commozione.

Alternano i toni della commedia al dramma, utilizzando il teatro dell’assurdo per narrare la condizione dell’attesa beckettiana nelle menti dei carcerati, Milani sa esplorare i diversi caratteri al netto di alcuni dialoghi meno riusciti con forza e precisione, sapendo dare, soprattutto ad alcuni personaggi, una forza innata che va al di là della semplice recitazione.

L’idea impattante del soggetto prende spunto dal cinema carcerario che ha tantissimi esempi (Ariaferma l’ultimo grande film italiano) nel passato anche recente del nostro cinema. Milani affronta tematiche sociali pur scegliendo di non andare fino in fondo, accennando alla condizione difficile, quando non inumana, di alcuni carceri, ma non nasconde anche la natura dei personaggi. Nonostante trovino nel teatro qualcosa che la vita non ha mai dato loro prima, restano ai margini del mondo, incapaci di sfuggire ad una logica di delinquenza che li ha permeati.

Il regista non vuole donare speranze, non vuole l’happy end con la riconciliazione con il mondo, la ricostruzione del tessuto sociale devastato in cui viviamo. Sceglie invece di indicare una strada, faticosa e difficile ma non impossibile da percorrere. Chi lo farà resta un quesito irrisolto.

 

Potrebbe piacerti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Email