10 ricordi di John Belushi

John Belushi muore il 5 marzo 1982  a soli 33 anni. La sera prima aveva partecipato ad una festa presso l’hotel Chateau Marmont a Hollywood. Poche ore prima, aveva prelevato 1500 dollari  per comprare una chitarra. Acquistò invece un pedale per la sua batteria e col resto una dose di droga da cui era dipendente da molti anni. Tornò all’hotel la sera e dopo la festa andò nel suo bungalow con Cathy Smith, entrambi ubriachi. Come affermato da Cathy in una successiva intervista, lei tagliò male la droga (per questo fu condannata al carcere) e la iniettò a John. La mattina dopo l’amico Bill Wallace trovò Belushi privo di vita. Gli praticò un massaggio cardiaco, senza successo, prima di chiamare un’ambulanza. Dopo circa mezz’ora di tentativi per rianimarlo, il medico dichiarò il decesso.

E’ la fine di un attore imprevedibile di grandissimo talento che aveva entusiasmato pubblica e critica per le sue interpretazioni. Resta ora il mito ed il rimpianto di ciò che avrebbe potuto fare nel corso di una lunga carriera. Doveva, tra l’altro, interpretare il film Ghostbusters nel ruolo che poi è stato ricoperto dall’amico Bill Murray. Qua lo ricordiamo a 31 anni dalla sua morte.

10. Verso il sud. Commedia diretta da Jack Nicholson (una delle sue poche comparsate dietro la macchina da presa) nel 1978. Una parte non significativa in una commedia con basi finto western.

9. Old Boyfriends film diretto da Joan Tewkesbury nel 1979. Ancora Belushi in un ruolo secondario. Pellicola che resta nella memoria (poca per la verità) perchè uno dei pochissimi film interpretati. Commedia sentimentale in cui Belushi recita come ex problematico della protagonista. La storia racconta che ha girato il film perennemente in stato confusionale per l’abuso di droga e alcool.

Rutles. All you need is cash Geniale parodia dei Beatles con un gruppo musicale che aveva fatto l’esegesi del quartetto di Liverpool dal punto di vista musicale: un’operazione intelligente, scanzonata, sofisticata e ispirata che viene replicata dal Monty Pithon Idle anche nell’ambito cinematografico. Belushi fa solo una piccola parte, un’apparizione che acquista valore per lo spessore del film. Ospiti, tra gli altri, George Harrison e Mick Jagger.

7.  La musica. I Blues Brothers sono un gruppo musicale blues e soul fondato nel 1978 da Belushi con l’amico Aykroyd come parte di uno sketch musicale per il Saturday Night Live. La band fece il suo debutto come ospite musicale nella puntata del 22 aprile 1978. E’ il punto d’incontro tra le due passioni dell’attore: cinema e musica. A prescindere dal grandissimo film fatto nel 1980.

6. Chiamami aquila di Michael Apted (1981). Questo film non ha avuto successo nè presso la critica nè presso il pubblico. I motivi? Forse i fan si aspettavano una delle sue solite parti comico-demenziali mentre si tratta di una commedia classica, con i classici ingredienti amorosi, con una comicità decisamente più seria. In questo senso si può considerare quasi un unicum nella carriera di Belushi.  Alcuni vedono la pellicola come una vera e propria dimostrazione del talento di John anche in ruoli seri, altri un anticipazione di un risvolto interpretativo che, purtroppo, non ha mai avuto seguito. L’incasso del film fu svantaggioso per un elevato costo richiesto per le riprese. Fu Steven Spielberg a pagarne il conto nel suo ruolo di produttore esecutivo.

5. I vicini di casa di John G. Avildsen (1981) Commedia surreale in cui si ricompone, per l’ultima volta, l’amato duetto con Dan Aykroyd. In questa pellicola (le cronache ci rimandano i furiosi litigi dell’attore con il regista) Belushi veste i panni del borghese che cova, nel profondo, insoddisfazione e frustrazione. Il tentativo era di svelare le menzogne della middle class attraverso il classico meccanismo dell’intruso disturbante. Si tratta di una pellicola solo parzialmente riuscita.


4.Saturday night live (1975-oggi) Fin dalla sua fondazione, Belushi è uno dei protagonisti attraverso la sua vena comica e la capacità di improvvisare. E’ un fiume in piena che trova la sua via proprio nello spettacolo che lo consacra alla fame. Imitazioni, balli scatenati, esibizioni: tutto fa spettacolo.

3. 1941: allarme ad Hollywood (1979) Spielberg intravede in Belushi una bomba comica e lo inserisce a forza nel suo film economicamente più sfortunato, anche se successivamente è diventato un cult della comicità e del nonsense. Pensare all’uso fatto dell’attore, alla dissacrante ricostruzione del conflitto bellico, alla capacità di autocitarsi ironicamente, alla sceneggiatura di Zemeckis e Gale, autori poi della trilogia Ritorno al futuro.


2. Animal house (1978) Il regista, John Landis, ha giocato un ruolo essenziale nella costruzione del mito Belushi disegnandogli addosso due film che sapevano sfruttare appieno la sua inventiva. Ha saputo ricavare dagli sketch teatrali e televisivi un personaggio (Bluto Blutarski) credibile e forte. Il resto è bravura nella sceneggiatura, nella vicenda, nella rivincita dei nerds che tanto nerds poi non sono. Giocato su toni farseschi e antimilitareschi, Animal house è un archetipo del cinema giovanilistico e ribellistico anni 80. Belushi è superlativo.

1.The blues brothers (1980) Ancora Landis alla regia, ancora un grande film. Nati da una costola del Saturday Night Live, i Blues Brothers diventano film grazie ad una magnifica sceneggiatura che ne amplifica i pregi. Oltre ad essere una passeggiata nella musica nera del ventesimo secolo (quante apparizioni: Ray Charles, James Brown, Cab Calloway, Aretha Franklin, John Lee Hooker), siamo nella piena tradizione della commedia. Si va dallo slapstick, al non sense, dal surreale alla farsa, dalla commedia di costume alla rivisitazione dei generi con leggerezza, versatilità e un po’ di furbizia. L’insieme è legato proprio da Jake ed Elwood Blues. Aykroyd, da brava spalla, lascia tutto lo spazio a Belushi che è indimenticabile.

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