Un ispettore chiama – Cattiverie

Il nostro parere

Un ispettore chiama (1954) UK di Guy Hamilton

Nel 1912 L’ispettore Poole sconvolge la cena di una famiglia benestante. Dice loro che Eva Smith è stata trovata morta. Presto diventa evidente che è stata assassinata. La vittima apparteneva alla sottoclasse, ma aveva legami con ogni membro della famiglia. Tutti i presenti sono quindi possibili autori.

Tratto dall’opera teatrale di Priestley e diretto da colui che poi fu alla guida di numerosi James Bond, Un ispettore chiama è un crudo dramma teatrale in cui le menzogne capitaliste vengono svelate grazie alle conseguenze delle azioni della famiglia Birling dove sono rappresentati gli idealtipi borghese. Si va dall’imprenditore squalo, ai capricci della giovane viziata, passando dalla madre, bigotta e moralista verso i poveri, indulgente verso se stessa, agli uomini profittatori e opportunisti, quando non inutilmente viziati.

A subire le sorti della loro cattiveria, insita nella loro misera natura borghese, sono le donne (i soggetti più deboli), nel caso specifico una donna che racchiude in sè tutte le vittime della violenza capitalista.

Recitato con discrezione, il film risulta efficace e riuscito, nonostante la staticità della messa in scena e i movimenti di macchina davvero limitati.

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