Rifkin’s Festival – Cinefilia

Il nostro parere

Rifkin’s festival (2021) USA di Woody Allen

Una coppia americana si reca al festival cinematrografico di San Sebastian, dove entrambi hanno una relazione extraconiugale. La moglie conosce un regista francese, mentre il marito si innamora di una bellissima donna spagnola.

Le tematiche consuete di Allen vengono riprese in un’opera che è sostanzialmente un patchwork di molte cose già viste nel suo cinema. La diversità è data un po’ dalla scelta di utilizzare Wallace Shawn come suo alter ego e dagli inserti citazionisti con cui l’autore, compiaciuto, dichiara il suo amore per i capolavori che lo hanno formato. Appare perciò godibila la sua rilettura del cinema europeo incastonato nello sviluppo della trama per cui ogni scena ripete senza essere una mera copia.

Tuttavia, il film sembra davvero poco ispirato e non può sfuggire la routine di sfondo come spesso è accaduto quando le opere di Allen erano ispirate più al marketing della località che lo ha ospitato più che dall’idea narrativa. Così come Roma era stato un vuoto contenitore di una trama pasticciata, anche S.  Sebastian è una cartolina e poco più.

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