Top Gun Maverick – Si vola

Il nostro parere

Top Gun – Maverick (2022) USA di Joseph Kosinski

Pete Mitchell, detto Maverick, continua a superare i suoi limiti dopo essere stato per anni uno dei migliori aviatori della Marina. Tuttavia, deve affrontare il suo passato mentre addestra un nuovo gruppo per una missione estremamente pericolosa.

Top Gun (1986) di Tony Scott è stato un blockbuster nel 1986, rappresentando anche un’icona di stile: il giubbino di pelle, la moto, i tramonti……  Nel suo smaccato protagonismo Cruise ha unito gli spettatori mainstream duellando (vittoriosamente, ca va sans dire) con  Val Kilmer Iceman.

Trentasei anni dopo, la banda è tornata di nuovo insieme, con l’anonimo professionista Joseph Kosinski (Oblivion, Only the Brave) che sostituisce il defunto Scott e un’affascinante matura Jennifer Connolly come interesse amoroso che sostituisce l’ormai 65enne Kelly McGillis nel ruolo di ragazza sul campo. L’apparente assenza di età di Cruise è in mostra nel beach football senza maglietta e in molte scene in cui Maverick mostra abilità e resistenza per far vergognare volantini molto più giovani, sebbene la sceneggiatura sia anche piena di superiori che disapprovano e ragazzini inesperti che lo prendono in giro per essere vecchio.

Cruise è ormai in una fase della sua carriera in cui le ambizioni di recitazione sono sostituite da un regime di fitness. Nei film è tutto un mostrare pettorali e pose macho che danno l’idea di un fisico inossidabile per sempre giovane. Infatti, sono più espressivi gli aerei nei loro pericolosi volteggi piuttosto che lui.

Il Nemico è uno stato canaglia anonimo, e la nuova missione Top Gun è praticamente un analogo di Star Wars poiché Mav e i suoi amici devono colpire una specie di Morte Nera. I paragoni non si fermano qua perché ad un certo punto il nostro eroe sfodera una divisa bianca rispolverata da Ufficiale e Gentiluomo. La scena è così smaccatamente presentata che temi Cruise voglia prendere in braccio la Connelly.

Il punto è che tutto è talmente prevedibile da far sospettare che il film sia il sequel della parodia (Hot shot) piuttosto che dell’originale. Gli sceneggiatori hanno usato la carta ricalcante (oppure il più moderno copia e incolla) per ripetere tel quel la struttura del primo Top Gun, con minime variazioni.

Negli ultimi venti minuti, però, hanno deciso di dare il meglio di sé con una serie ridicola di colpi di scena che abbattono definitivamente lo spettatore.

Come al solito gli effetti speciali sono ottimi e la fisicità di Cruise (senza stuntman) è impeccabile. Non c’è altro però.

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