The hunt – Lotta di classe

Il nostro parere

The hunt (2020) USA di Craig Zobel

All’ombra di un’oscura teoria del complotto su Internet, un gruppo di individui spietati si riunisce in un luogo remoto e va a caccia di umani per puro diletto. Tuttavia, una delle prede, Crystal, ribalta la situazione.

All’inizio si resta un po’ spiazzati. Dopo aver, infatti, simpatizzato con le vittime di questa folle caccia, si comincia a prendere atto della pochezza umana delle prede ed è complicato non essere tutto sommati soddisfatti della loro eliminazione. In secondo luogo, Zobel impiega diversi minuti prima di focalizzarsi sulla reale protagonista dell’opera, divertendosi a far morire, in modo molto violento, più personaggi possibili.

L’effetto straniante si moltiplicherà successivamente per più colpi di scena che ribaltano la classica prospettiva del genere “caccia all’uomo”. Zobel costruisce così un action puro che entra nel vivo delle divisioni aperte dalle ultime elezioni presidenziali.

Le due americhe, così diverse e così antitetiche, si scontrano drammaticamente su un vero e proprio campo di battaglia dove nessuno esce vincitore, nonostante la vera e propria strage rappresentata.

Furbo e dinamico, con un taglio da black comedy ed una protagonista eccentrica quanto la trama, The hunt diverte e sorprende pur non proponendo nulla di nuovo. Cede soltanto nel finale quando l’acidità e la cattiveria scompaiono per ridurre un po’ in macchietta quanto espresso prima. Betty Gilpin, però, è strepitosa.

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