Synecdoche New York. Presuntuoso o geniale?

Il nostro parere

Synecdoque New York (2008) USA di Charlie Kaufman
kaufman è un grande sceneggiatore, capace di inventare storie originali ed eccentriche come Essere John Malkovich o Se mi lasci ti cancello.
Nel 2008 ha scelto di passare alla regia ed ha diretto questo film, distribuito molti anni dopo anche in Italia, con la superba interpretazione di Philip Seymour Hoffman. Il protagonista è un regista teatrale che cerca di mettere in scena l’opera perfetta, capace di raccontare la verità senza infingimenti. La realizzazione di quest’opera avviene nel corso di un’intera vita in cui l’uomo diventa sempre più vecchio mentre la vita gli scorre davanti agli occhi. Perde la famiglia, la figlia cresce lontana da lui disperata, l’amore gli sfugge a più riprese. E’ il ritratto di una vita incompiuta, in un continuo concatenarsi di riflessioni di carattere filosofico.
Se la costruzione appare affascinante e complessa, la sua realizzazione diventa ripetitiva e farraginosa superata la prima ora. La seconda parte del film è, infatti, costantemente e angosciantemente ripetitiva. La scelta del regista, chiaramente voluta, non paga e il giudizio critico varia di scena in scena tra l’irritato e l’appassionato a seconda della qualità del testo.
Rimane un ottimo testo che manca di ritmo cinematografico.

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