Il 5 dicembre Manuel De Sica è improvvisamente morto, a causa di un infarto, nella sua casa di Roma. Il suo cognome è uno dei più importanti della storia del nostro cinema soprattutto per il lavoro immortale del padre Vittorio, ma anche negli ultimi anni per il successo del fratello Christian. Eppure anche Manuel era un artista pieno, di grande spessore, creatore di ottime colonne sonore.
La sua carriera, nata grazie alle collaborazioni con le ultime opere del padre, ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Tuttavia, la sua versatilità non si esauriva nel cinema, ma è partita dall’amore che nutriva per la musica da camera, il pop (grazie al suo gruppo, The Ancients). Tra i numerosi premi che ha conseguito nel corso degli anni ci sono stati un Nastro d’Argento per Al lupo, al lupo di Carlo Verdone nel 1992, e un David di Donatello per la colonna sonora di Celluloide di Carlo Lizzani nel 1996.
La sua meritoria presenza nel cinema non si esaurisce qua, ma si è estrinsecata anche nella incessante opera di commemorazione, ricordo, recupero della maestosa figura del padre cui ha dedicato recentemente un libro autobiografico Da figlio in padre.
A seguire alcune delle sue più importanti colonne sonore.
Amanti (1968) di Vittorio De Sica
Pazzi borghesi (1976) di Claude Chabrol
Il giardino dei Finzi Contini (1970) di Vittorio De Sica
Lo chiameremo Andrea (1972) di Vittorio De Sica
Il viaggio (1974) di Vittorio De Sica
Cuore (1984) di Luigi Comencini
Volere Volare (1991) di Maurizio Nichetti
Al lupo, al lupo (1992) di Carlo Verdone
Celluloide (1996) di Carlo Lizzani
L’amore è imperfetto (2012) di Francesca Muci