2013 l’annus mirabilis in onore di Federico Fellini

di Gianfranco Angelucci

E così è iniziato anche l’anno felliniano, un po’ in sordina. Nel 2013 ricorrono i venti anni dalla scomparsa del regista, ma anche i 60 dalla realizzazione dei “Vitelloni”, i 50 da “Otto e Mezzo”, i 40 da “Amarcord”, i 30 da “E la nave va”. E il 20 di questo mese Fellini compirebbe 93 anni. Domina il numero 3, il numero perfetto, il triangolo, la Trinità. Il 3, spiega la numerologia, “comanda l’universo ed è il numero più magico e potente”. Ci aspettiamo che Federico Fellini venga ricordato come merita, attraverso iniziative, mostre, convegni, retrospettive. Mi auguro che sia il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a rendere omaggio per primo all’artista che nel secolo appena concluso ha reso illustre l’Italia nel mondo intero. Per la cronaca il passo d’avvio l’ha compiuto Daniele Perini, ravennate, ospitandomi nel suo spettacolo “A tambur battente” trasmesso da Teleromagna ogni venerdì sera alle 22.30. Si tratta di uno show musicale (co-autori Simone Ortolani e Nicola Mauro Marino) che abbina all’esibizione di cantanti solisti o di formazioni strumentali, rapidi stacchi di conversazione con personaggi della comunicazione; lo stile è quello amabile e confidenziale del presentatore, che svolge il suo ruolo indossando di proposito un impeccabile smoking. Nella puntata a cui ho partecipato ero in compagnia della giovanissima scrittrice ravennate Martina Evangelisti, vincitrice del Campiello Giovani con il suo racconto “Forbici”, e di Annalisa Colzi, studiosa di fenomeni demoniaci che combatte svelandoli nei suoi libri e auspicando una bonifica della società dall’influenza del maligno. Sono stato chiamato in causa al termine di un breve numero di illusionismo in cui il prestigiatore riusciva ad aprire un lucchetto inchiavardato, appartenuto al grande Houdini, utilizzando esclusivamente il proprio fluido. Ed è stato lo spunto per parlare di magia bianca, la più innocente e gentile, la più allegra, essendo stretta parente dell’arte. Ogni forma di espressione artistica infatti è anch’essa frutto di illusionismo, cioè di una tecnica talmente raffinata da riprodurre nell’opera – di scultura, pittura, musica, poesia, letteratura, cinema – la perfetta ‘illusione’ della realtà; anzi una realtà più vera del vero, in grado di suscitare nell’individuo emozioni profonde e incancellabili. L’uomo, spiegano gli psicanalisti, è un animale simbolico, dotato cioè di una struttura cerebrale che si esprime per simboli. Una pennellata di blu sotto il semplice disegno di una barca per ognuno di noi rappresenta indiscutibilmente il mare. I quadri di William Turner che raffigurano velieri ondeggianti su oceani in tempesta, sono tele di pochi centimetri di lato eppure aprono davanti ai nostri occhi scenari di incredibile potenza. Al museo del Louvre c’è una fila costante di visitatori in attesa i ammirare, seppure per il brevissimo tempo, la Gioconda di Leonardo, una dama dal sorriso misterioso che da cinquecento anni seduce chi la guarda; ed è soltanto il risultato di ombre, luci, colori e volumi abilmente distribuiti dal pennello di un genio. In “Otto e Mezzo” c’è una sequenza che Fellini ambienta alle Terme di Chianciano (ricostruite nella campagna romana dallo scenografo Piero Gherardi) dove la sera una coppia di veggenti intrattiene gli ospiti indovinando i loro pensieri per mezzo della telepatia. Ma quando è la volta di Guido (il protagonista Marcello Mastroianni) la vecchia dama non riesce a decifrare il messaggio e si accontenta di trascrivere sulla lavagna una frase enigmatica: ASA NISI MASA; la contraffazione infantile della parola ANIMA. Quando il gioco finisce, Guido si apparta con il mago che è un suo antico conoscente, curioso di sapere cosa ci sia di concordato e cosa davvero di paranormale nel numero che Maurice esegue con la moglie Maya: “Dì un po’, ma qual è il trucco, come fate a trasmettervi…” E l’altro sorridendo gli spiega con sincerità: “Beh, ci sono dei trucchi ma c’è anche qualcosa di vero, non so come succede, ma succede.” In questa affermazione ritengo sia racchiuso l’atteggiamento di Fellini nei confronti del mistero della creazione artistica, nella quale la costruzione di un inganno contiene in sé una porzione di miracolo. L’arte è un processo artificiale che produce stupore, emozioni e rivelazioni. Il cinema è un imbroglio, una finzione; nasce dalla luce di una lampadina che attraversa una pellicola di acetato e tramite una lente ne ingrandisce le immagini su uno schermo; eppure per noi spettatori sprofondati al buio in una accogliente poltrona non c’è nulla di più palpitante e vero di quei fantasmi che, come nel sogno, incarnano i nostri sentimenti più riposti. L’artista è un illusionista che ricorre a mille espedienti, ma alla fine ciò che mostra è pura verità. E questo è la sua magia. La Cappella Sistina, il David, il Mosé, L’ultima cena, sono miracoli compiuti da divini ciarlatani dotati di immenso talento, di ferrea disciplina e di paziente, scrupolosa applicazione. “Realizzare un film – affermava Fellini – è una operazione di ingegneria spaziale, dove perché l’impresa riesca non è ammissibile neppure l’ombra di un errore”.

Questo 2013 appena iniziato sarà dedicato a Fellini da tutti coloro che credono nell’arte e “nella bellezza che salverà il mondo”. All’Accademia di Belle Arti in cui insegno l’inaugurazione dell’anno accademico avverrà in suo nome; ogni disciplina ispirerà i propri programmi all’opera del Maestro e gli studenti sono già in fermento per produrre idee e progetti. La Cineteca di Rimini si sta attrezzando per organizzare una serie di eventi sulla figura di Fellini, i suoi film, l’influenza della sua arte nel cinema, nella cultura, nell’immaginario. Ma sono ancora bisbigli, timidi balbettamenti; mentre sembrerebbe per ora assente la voce delle istituzioni, le quali in un frangente di così profondo spaesamento della nazione, dovrebbero essere in prima fila per onorare e celebrare il più grande artista italiano del Novecento.

Potrebbe piacerti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Email