Nuovo Olimpo (2023) ITA di Ferzan Ozpetek
Nella Roma degli anni 70, dall’incontro casuale in un cinema nasce la scintilla di un’indimenticabile storia d’amore tra Enea e Pietro. Il destino, però, non tarderà a separare i due.
“Nuovo Olimpo” ti conduce nella memoria esistenziale del regista con un calore persistente che si rifiuta di lasciarti andare; lo stile è quello inconfondibile della sua filmografia e racchiude una storia d’amore che trascende il tempo, lo spazio e le norme sociali. Questo non è solo un film; è un’odissea emotiva, un’esplorazione dell’amore e del desiderio, una sinfonia di emozioni umane.
La narrazione si svolge nella Roma di fine anni ’70, una città di amanti e appassionati di cinema d’artista. Ci introduce ad Enea, uno studente di cinema ritratto con notevole profondità e sensibilità da Damiano Gavino, e Pietro, studente di medicina interpretato dall’altrettanto bravo Andrea Di Luigi.
Il Nuovo Olimpo, un cinema per eccellenza nel cuore di Roma, funge da sfondo fortuito per i loro incontri casuali. Questo teatro non solo proietta grandi classici d’autore, ma diventa anche un santuario per giovani uomini gay in cerca di connessione e fuga. L’intima cornice della sala amplifica l’intensità del loro amore, facendolo percepire come un paradiso proibito dove può sbocciare alleggerito.
L’atmosfera intima e agrodolce del film ti avvolge, una testimonianza del delicato tocco di Ozpetek come regista. Naviga nelle complessità dell’amore con rara finezza, senza mai virare nel melodramma o nei cliché.
Se “Nuovo Olimpo” può vantare diverse note positive, altrettanto si può dire delle sue carenze. Il delizioso concetto del film, che dipende dal potere dell’amore e dal passare del tempo, non sempre è così efficace. Ci sono momenti in cui il ritmo vacilla, lasciando desiderare una maggiore connessione e risoluzione tra Enea e Pietro.
Nella sua ricerca di catturare l’essenza di un amore duraturo, il film a volte inciampa – lasciandoci desiderare un’esplorazione più soddisfacente dei paesaggi emotivi dei personaggi – e perde parte del suo slancio narrativo.
In conclusione, “Nuovo Olimpo” è una testimonianza del potere dell’amore, dell’avidità dell’anima e della persistenza della speranza. Anche se non impeccabile, la sua narrazione intima e agrodolce, lo rende un’esperienza cinematografica che vale la pena assaporare.