Nostalgia – Il ritorno

Il nostro parere

Nostalgia (2022) ITA di Mario Martone

Dopo quarant’anni trascorsi tra il Libano e l’Egitto, l’imprenditore Felice ritorna a Napoli. L’uomo incontra Don Luigi, un prete che combatte la camorra cercando di dare un futuro migliore ai giovani del paese. Felice deve incontrare un suo vecchio amico, Oreste, diventato negli anni un boss criminale.

Ottimo successo al botteghino, dove il film è rimasto nella top 20 per undici settimane consecutive e più di 25 settimane nelle sale, Nostalgia è stato scelto per rappresentare il Paese agli Oscar del 2023 non riuscendo, però, a superare la prima selezione.

Per ricreare una sensazione di malinconia e nostalgia mortale durante tutta la proiezione, Martone ha preferito utilizzare pezzi strumentali famosi, piuttosto che impiegare un compositore per una colonna sonora originale per raccontare la sua città cui si è riaccostato nelle ultime opere. E Napoli è l’assolutata protagonista dell’opera, rappresentata come una città labirintica di crimini e traumi, amore e fratellanza, che sembra congelata nel tempo.  Una città che non può accogliere chi si vuole riconnettere con il suo passato nonostante i pericoli che comporta.

Se si cade nella “nostalgia”, si perde il contatto con il presente. Martone gioca con contrasti interessanti, sia a livello narrativo che estetico, il più eclatante è quello che parte dal personaggio di padre Luigi, sacerdote dedito a migliorare il presente del quartiere per dare alla sua giovinezza un migliore futuro; Luigi cerca di cambiare la visione di Felice attraverso quei principi, ma il compito è difficile quando qualcuno è così perso nel passato. Martone arriva al punto e usa il montaggio rapido per portarci da un punto all’altro; efficace nel mantenere il ritmo e creare una sottile atmosfera di tensione. Ma in realtà il pregio principale del film è l’ottima interpretazione di Favino che, con sottigliezza e calore, lancia un elegante monito sui pericoli di perdersi nella nostalgia. Da segnalare anche Tommaso Ragno che lascia il segno nella storia con pochi minuti sullo schermo.

 

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