Lockdown all’italiana – Cose solite

Il nostro parere

Lockdown all’italiana (2020) ITA di Enrico Vanzina

Il Primo Ministro Conte annuncia a reti unificate l’inizio del confinamento a causa del Covid 19. Chiusi negozi, attività, alberghi. Nessuno può spostarsi da casa propria. Neppure due fedifraghi appena beccati dai rispettivi consorti.

Ci sono state polemiche inutili per via dell’opportunità o meno di fare un film su un argomento di dolorosa attualità. Polemiche moraliste perchè si può scherzare su tutto, l’importante è farlo con intelligenza e buon gusto.

Le difficoltà nascono da una narrazione meccanica ed una prova modesta degli attori. Se non ci si poteva aspettare molto dalla Stella, deludenti sono la Minaccioni (tutta smorfie e poco più). Memphis nel suo clichè di bonaccione remissivo e Greggio, troppo Striscia la notizia per essere vero.

Qualche spunto interessante Vanzina ce l’ha anche messo, come prevedere che gli italiani sarebbero usciti dalla pandemia uguali a prima, invece che sposare il buonismo proposto allora nonchè il tono malinconico di sottofondo. Troppe gag, però, sono poco funzionali, ripetitive e la regia, ovviamente danneggiata dalla difficoltà di girare al tempo, risulta piatta e convenzionale.

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