Left behind. L’apocalisse dei poveri

Il nostro parere

Left Behind (2014) USA di Vic Armstrong

E’ possibile che Cage sia un bulimico dello schermo? Oppure ha un contratto che prevede faccia almeno due o tre brutti film all’anno? Perché non si spiegherebbe il perché di questa serie di film mediocri che ha scelto di interpretare. Battuto solo dall’ultimo De Niro e da Samuel L. Jackson, Cage si butta in opere improponibili quasi sempre mal dirette, ma soprattutto malissimo scritte. Lui poi ci mette lo stesso immutabile sguardo che il Renato Pozzetto di Sono fotogenico ha scolpito nella memoria dello spettatore.

Left behind è l’ennesimo fallimento basato, stavolta, su una lunga serie di libri fanta apocalittici che raccontano di come Dio applichi una profezia contenuta nella Bibbia facendo svanire nel nulla milioni di persone (credenti e bambini) portandoli nel Paradiso e lasciando il mondo alle prese con se stesso, nell’impulso autodistruttivo che dovrebbe garantire una specie di selezione della specie (a che pro poi?) dividendo gli ultimi sopravvissuti tra buoni e cattivi.

Il criterio con cui le persone vengono scelte? L’innocenza e la convinta fede in Dio. Oddio, allo spettatore sembra che le persone (i bambini, no, si sa che sono innocenti per natura e fanno male al botteghino se muoiono) vengano selezionate alla cazzo, ma siamo certi che il sedicesimo libro della saga sveli ogni recondito segreto. Tuttavia, restando al film, non c’è alcun senso nella storia, alcun significato da capire, alcuna forza narrativa. Mettici la trama che non entusiasma minimamente (i dialoghi su religione, etica e fede sono raccapriccianti), mettici gli effetti speciali al minimo sindacale, mettici una serie di personaggi assolutamente insignificanti e ottieni solo un film di cattivo gusto, deleterio e facilmente dimenticabile. Se proprio vogliamo andare sul genere, molto ma molto meglio il Facciamola finita di Rogen e Goldberg. Lì il mondo finisce ma si ride di gusto (nonostante l’evidente amore per il volgare ed il pacchiano), si capisce tutto e soprattutto non ci si prende minimamente sul serio.

Che il signore (vista l’apocalisse imminente) ci risparmi il sequel.

 

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