E’ arrivata mia figlia. Il Brasile prima delle Olimpiadi

Il nostro parere

E’ arrivata mia figlia (2015) BRA di Anna Muylaert

Val, sessantenne cameriera di una ricca famiglia di San Paolo, riceve la notizia che la giovane figlia verrà a vivere da lei per partecipare ad un concorso universitario. La ragazza, Jessica, è brillante, intelligente ma non accetta le regole sociali cui Val deve sottostare per le sue condizioni lavorative. Jessica stringe amicizia con il padrone di casa, un ricco imbelle che si vagheggia artista senza mai scegliere questa posizione, ed il figlio di lui Fabinho, altrettanto irrealizzato perché è un bamboccione senza qualità. La disinvoltura di Jessica irrita profondamente Barbara, la signora, che la osteggia in ogni modo. Val deve recuperare il rapporto con Jessica, interrotto dieci anni prima quando aveva dovuto emigrare per mantenerla, risolvendo anche i proprio complessi di inferiorità.

Acuta analisi sociale sotto forma di commedia, E’ arrivata mia figlia si propone come strumento per evidenziare le contraddizioni insite nel Brasile del miracolo economico. La nuova ricchezza che ha investito il Brasile non ha eliminato le barriere sociali che si nascondono dietro un finto perbenismo. L’idea è buona, ma la sua realizzazione un po’ meno. I personaggi appaiono talvolta statici e vi sono momenti abbastanza noiosi.

 

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