Il ragazzo e l’airone

Il nostro parere

Il ragazzo e l’airone (2023) JAP di Hayao Miyazaki


Mahito, un ragazzino di 12 anni, fatica ad ambientarsi in una nuova città dopo la morte della madre. Tuttavia, quando un airone parlante lo informa che sua madre è ancora viva, entra in un mondo fantastico alla sua ricerca.


Dopo aver annunciato il suo ritiro come regista una decina di film una decina di anni fa, Hayao Miyazaki ha impiegato un breve periodo per tornare al lavoro per un nuovo film che lo avrebbe fatto uscire da quel breve ritiro e ciò significherebbe il suo addio definitivo al mondo dell’animazione, lasciando il Ghibli Studio ad altre persone. Questo film, di cui quasi tutto è stato tenuto segreto, è stato progettato per essere il suo lavoro più personale, con elementi più autobiografici. Anche se non è il capolavoro che molti hanno anticipato.

Detto questo, non c’è dubbio che il film di Miyazaki sia una magnifica prova di quanto lontano il cinema d’animazione possa andare. Dalla bellezza che può ottenere, dall’immaginazione e dalla magia che il genio giapponese riesce a estrarre dai suoi film, che sono ancora al di sopra della maggior parte dei film d’animazione.

Ci è stato detto che il nuovo film di Miyazaki è una storia con riferimenti autobiografici sulla sua infanzia, e quegli elementi sono lì, come la marcia di Tokyo, la storia della malattia di sua madre, la seconda guerra mondiale … Proprio così, non c’è niente di nuovo sotto il sole. La storia di questo ragazzo che si trasferisce in campagna durante la guerra e finisce per viaggiare in un mondo fantastico è lo stesso che Miyazaki ci ha raccontato più volte.

Quel bambino che viene trasportato in un mondo fantastico dove deve raggiungere la maturità e imbarcarsi sul sentiero. Forse è uno dei più grandi handicap del film. Invece di scommettere su qualcosa di nuovo o vibrante, qualcosa di diverso, l’autore ha optato per ciò che è già stato visto. E lo fa con una presentazione troppo lunga che ferisce il ritmo del film.

Nonostante questi luoghi comuni e a quel ritmo non del tutto fluido, il film distilla la magia attraverso tutti i pori ed è una delizia dell’inizio alla fine. La presentazione dei personaggi è sempre dinamica e divertente, e le vecchiette che si prendono cura della casa sono un passaggio, così come il giovane pirata che circonda il mondo della fantasia o i parrocchetti giganti. Tutti meritano un film per se stessi. Ognuno ha qualcosa di interessante, divertente o curioso di contribuire.

Ma c’è anche la magia visiva. Miyazaki costruisce un mondo bellissimo in ognuno dei suoi film, e questo non sarebbe stato diverso. Ogni aereo è pieno di bellezza, magia, creatività. Elementi comuni diventano luoghi magici (quel mare pieno di galeoni, quel castello…) in un modo che solo il genio di Miyazaki sembra in grado di raggiungere. Ecco perché il film è ancora meraviglioso a volte, ma è lontano dalle sue opere migliori. E così ci lascia desiderosi che questo film non sia davvero il suo addio definitivo, ma un penultimo lavoro nella sua carriera.

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