10 motivi per rimpiangere Sydney Pollack (1934-2008)

Primo motivo per rimpiangerlo. COME ERAVAMO  (1973) è quel misto di malinconia e furore che resta nel cuore anche a distanza di anni. La colonna sonora è famosissima e superpremiata.

Secondo motivo. I TRE GIORNI DEL CONDOR (1975) è un’impietosa riflessione sui mali oscuri della guerra fredda, ma assume inquietanti significati che lo rendono ancora e sempre attualissimo. Per Pollack il fine non giustifica mai i mezzi. Guardare anche MICHAEL CLAYTON (2007) – una delle sue ultime interpretazioni – per capire l’intima coerenza del suo percorso narrativo. Robert Redford è l’attore feticcio di Pollack. Hanno lavorato insieme in sette film.

Terzo motivo. NON SI UCCIDONO COSI’ ANCHE I CAVALLI  (1969), un’altra amarissima metafora sull’America. Non ci sono mai vincitori. Premio Oscar best supporting actors per Gig Young. Forse non è un capolavoro, ma chi l’ha visto non dimentica. Lascia un sottile strato di angoscia che permane anche dopo molto tempo.

Quarto motivo. TOOTSIE (1983). Commedia  brillante disegnata per Dustin Hoffman. Ma che brio, che splendore!! Oscar per Jessica Lange. Indimenticabili alcune scene.

Quinto motivo. LA MIA AFRICA (1985). E’ il suo trionfo con ben sette statuette, tra le quali miglior film e miglior regia. Curiosamente dimenticati gli interpreti. Celeberrima la colonna sonora di John Barry, l’ultimo dei romantici.

Sesto motivo. CORVO ROSSO NON AVRAI IL MIO  SCALPO (1972). La scoperta del west è la ricerca in se stessi, il tentativo di comprendere le azioni dell’uomo. In fondo, Pollack ha sempre girato lo stesso film, ma da angolature  diverse.

Settimo motivo. DIRITTO DI CRONACA (1981). Pollack si mette al servizio degli attori per farli recitare al meglio. Fallisce nel tentativo di dare un Oscar a Paul Newman ma gli offre l’occasione per una prova maiuscola. E che dire delle performance di Sally Field, Wilford Brimley e Bob Balaban? Cinema d’alta classe.

Ottavo motivo. IL CAVALIERE ELETTRICO (1979). Altra magnifica metafora di cosa è diventata l’America. Si scappa per riscoprirsi, ma è sempre una fuga illusoria. L’importante è non arrendersi. Grande prova di Redford e Jane Fonda.

Nono motivo. EYES WIDE SHUT (1999) cioè il suo amore per la recitazione. Pollack appare in diversi suoi film, ma sa variare dal drammatico alla commedia, Woody Allen in MARITI E MOGLI, fino al comico puro, WILL & GRACE.

Decimo motivoTHE READER (2008) ovvero il suo lavoro di produttore, capace di essere coraggioso e innovatore, se necessario. L’ultimo tassello della sua vita.

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2 Responses

  1. Domenico scrive:

    Ottimo, lavoro!!! bene bene

     

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