Creed 3

Il nostro parere

Creed 3 (2022) USA di Michael B. Jordan


Adonis Creed sta prosperando nella sua carriera e nella sua vita familiare. Quando un amico d’infanzia ed ex prodigio del pugilato ricompare dopo aver scontato la pena in carcere, è ansioso di dimostrare di meritare la sua occasione sul ring.


Jordan segue le orme di Sylvester Stallone, che ha diretto se stesso in quattro dei film di “Rocky”, tra cui “Rocky Balboa” del 2006. Ma deve anche seguire il lavoro del suo amico di lunga data e stretto collaboratore Ryan Coogler, che ha diretto l’originale “Creed”. Jordan ha preso tutta quella pressione e aspettativa e l’ha trasformata in un film che onora l’eredità della serie mentre fa avanzare la tradizione.

Il lavoro con il direttore della fotografia Kramer Morgenthau e i montatori Jessica Baclesse e Tyler Nelson, I primi piani, il ritmo, la decisione di trattenere il volto di un attore per un battito o due più a lungo del previsto: trasmettono tutti così tanto significato e sottotesto. Lo scambio è potente per ciò che non mostra, per ciò che questi personaggi non ci dicono, per ciò che trattengono strategicamente ma che possiamo comunque percepire.

E quando arriva il momento della resa dei conti culminante tra questi due guerrieri, Jordan fa alcune scelte stilistiche interessanti in termini di sound design, movimenti della telecamera ed effetti visivi.

Ci fosse stato un pizzico di retorica ed enfasi in meno, forse sarebbe sfuggita la ripetitività della trama.

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