Corri, ragazzo corri (2013) GER di Pepe Danquart
La vera storia di Srulik, bambino ebreo fuggito dal ghetto, che ha vagato per quasi due anni nella Polonia della seconda guerra mondiale, nel tentativo di sfuggire alla cattura dei nazisti. Il calvario umano del bambino è al centro di tutta la vicenda. Il suo sguardo, ingenuo e smarrito, mostra la devastante cattiveria umana e i rari ma straordinari slanci di generosità.
Il messaggio pacifista e tollerante è l’aspetto più importante dell’opera che però, dal punto di vista registico, procede senza grandi impennate, stilisticamente piatto e monotono. Non si può non restare colpiti dalle esperienze del bambino, non si può non partecipare alla sua graduale presa di coscienza, non si può non imprecare contro il destino che lo ha privato di tutto. Questo, però e purtroppo, è frutto del racconto, non della regia. La lezione arriva comunque molto forte allo spettatore, attonito e impotente di fronte alla malvagità.