Amsterdam – Parola di pace

Il nostro parere

Amsterdam  (2022) USA di David O. Russell

Nel 1930, 3 amici sono testimoni di un omicidio. Quando diventano loro stessi i principali indagati, il trio inizia a cercare risposte, scoprendo una delle cospirazioni più sorprendenti della storia americana.

Nei film dello sceneggiatore/regista David O. Russell si ha una strana sensazione, come di essere presi da una corrente che non si sa dove conduca. Anche in questo caso la storia ci butta nell’America degli anni 30 seguendo i passi dei tre protagonisti che hanno un passato rivissuto in flashback durante la prima guerra mondiale.

Un ambiente che lo spettacolare lavoro dei costumisti J.R. Hawbaker e (del leggendario) Albert Wolsky rendono vivido e reale grazie agli abiti fatti indossare agli attori, in particolare quelli di Taylor-Joy, tutti in audaci sfumature di rosso, così come le scenografie immergono in un’epoca fotografata da Emmanuel Lubezki, vincitore di più Oscar, che attenua i toni seppia in uno sforzo per catturare un sentimento di un periodo storico.

La sceneggiatura di Russell salta dalla New York del 1933 all’Amsterdam del 1918 e viceversa, passando dalla brutalità della guerra all’affermarsi dei fascismi, con evidenti echi sull’america trumpiana. Il tono ironico e la frenetica messinscena perde talvolta la misura e si disperde. La favoleggiata pace che la parola Amsterdam dovrebbe proporre, diventa di poco senso anche se non mancano intuizioni pregevoli.

In particolare, il cast è davvero divertito e divertente. Tacendo il trio di protagonisti eccellenti, dobbiamo sottolineare i duetti proposti: Malek e Taylor-Joy nei panni del fratello e della cognata snob e combattivi di Valerie sono spassosi; Nivola e Matthias Schoenaerts nei panni dei poliziotti sono divertenti; Shannon e Mike Myers come coppia di spie sono bizzarramente inquietanti.

Amsterdam alterna caratterizzazioni azzeccate e sviluppi contorti, scene sardoniche ben costruite a ripetizioni eccessive, riferimenti storici e sociali visibili a dettagli maniacali.

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