Quel bravo ragazzo. Padrino per ridere

Il nostro parere

Quel bravo ragazzo (2016) ITA di Enrico Lando

Leone, trovatello mezzo scemo, è in realtà il figlio di un boss mafioso in punto di morte. Il boss lo vuole al capezzale per farlo diventare padrino. Leone, il classico idiota inconsapevole, riesce a distruggere la mafia con il suo candore, la sua ingenua incapacità di adattarsi al mondo e di comprenderlo nella sua bruttura.

Si è cercato di dare una svolta da protagonista al personaggio comico di Herbert Ballerina, già apparso in numerosi film tra cui Zalone e Capatonda (che restituisce il piacere con un cameo), affidando peraltro la regia ad Enrico Lando che ha lavorato con Pio e Amedeo e I soliti idioti. La svolta non c’è stata perché Lando, esattamente come negli altri film citati, ha il respiro dello sketch televisivo, della battuta facile, caratterizzato da personaggi monodimensionali e sempre uguali a se stessi. L’inverosimiglianza della storia non è surrealtà, solo faciloneria. E, per favore, lasciamo perdere Scorsese nel citazionismo d’accatto: è un insulto.Ultimo film di Burruano, prima della scomparsa.

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