Suite francese (2014) UK di Saul Dibb
Irene Nemirovski era una delle più grandi scrittrici francesi. Durante l’occupazione nazista, le sue origini ebraiche le costarono la vita insieme al marito e ad altri milioni di innocenti. A distanza di molti anni un suo manoscritto, conservato in una valigia mai aperta dalla figlia sopravvissuta, è diventato un best seller. Saul Dibb lo ha trasformato in film.
Dibb, alla sua opera seconda dopo La duchessa del 2008, punta sull’accurata ricostruzione degli ambienti ma non riesce ugualmente a dare spessore ai rapporti umani alla base del romanzo. Gli attori, pur prodigandosi, sono unidimensionali (Lambert Wilson è un’eccezione). La mancanza di spessore riduce l’opera ad un accurato melodramma che possiede poca anima.
La storia d’amore tra il nazista (pentito nell’anima) e la giovane sposina (Michelle Williams un po’ annoiata) non emoziona mai: i loro sentimenti sembrano freddi e forzati. La cattiveria dell’antagonista è da cartolina.