Il cinema e la letteratura si incontrano continuamente in un incrocio reciproco di influenze, sensazioni, mode. Vogliamo fare un omaggio a 10 scrittori che hanno “prestato” la loro opera al cinema, che sono stati portati sul grande schermo tramite dei film, alcuni dei quali veri e propri capolavori. Per comodità abbiamo selezionato autori che sono nati o morti nell’ultimo trimestre dell’anno. Ad memoriam.
OTTOBRE
1. Jean Cocteau muore l’11 ottobre di 50 anni fa. Scrittore, autore teatrale e cinematografico, regista egli stesso. La sua versatilità lo porta ad ogni forma di arte scritta e visiva. I parenti terribili è un libro del 1929, poi portato sugli schermi nel ’48. Protagonista del film, il compagno della vita, il grande Jean Marais. Cocteau ha influenzato molti altri autori come Michelangelo Antonioni.
2. Italo Calvino. Nasceva 90 anni fa (il 15 ottobre) nell’isola di Cuba dove i genitori risiedevano per lavoro. Il suo rapporto con il cinema è stato abbastanza difficile. Diversi film sono stati tratti da sue opere, anche se le riduzioni più significative sono avvenute in televisione (esempio il Marcovaldo di Nanny Loy). Il cinema si è riferito a lui per soggetti e spunti, poi sviluppati in film molto diversi dall’originale punto di partenza. Il suo ruolo da intellettuale, osservatore arguto e penetrante dell’arte e della società, lo hanno reso un riferimento anche per la critica. Lo spezzone che segue è una delle rarissime regie di Nino Manfredi, all’interno di un film ad episodi. Fu un debutto riuscitissimo che rimane fedele, stranamente, allo scritto di Calvino.
3. Vasco Pratolini. Nasce il 19 ottobre di 100 anni fa. Scrittore interessante ed abbastanza fecondo, diventa un caso letterario anche per le sue esplicite simpatie comuniste, simpatie alla fine deleterie nella sua ultima fase della carriera, quando i suoi scritti furono considerati estranei alla logica del partito. Ad un certo punto, è stato anche un riferimento per il cinema che lo ha letteralmente saccheggiato negli anni cinquanta e per la televisione che lo ha riscoperto un po’ più tardi. Qua, l’opera diretta da Lizzani ripropone pienamente lo spirito e la forza del messaggio del realismo socialista.
NOVEMBRE
4. Albert Camus. Scrittore francese, ma di origini algerine, nato il 7 novembre di 100 anni fa. Molte delle sue opere sono diventate opere cinematografiche, anche recentemente con il film di Gianni Amelio, Il primo uomo, nel 2011. Il senso di estraneità, di disagio per l’appartenenza a due culture è centrale in molte opere insieme alla lotta strenua contro l’ingiustizia sociale. Maestro dell’esistenzialismo, aderì alla resistenza, poi al comunismo per approdare al movimento anarchico. Muore nel 1960.
5. Carlo Emilio Gadda. Nel 1893, il 14 novembre, a Milano nasceva lo scrittore più anomalo della letteratura italiana del novecento. Il personaggio era addirittura superiore alla complessità dei suoi libri, quasi sempre lasciati incompiuti. Il cinema si è accostato raramente e con grande difficoltà alla sua opera. Ci è riuscito (con peripezie degne di un film comico) Pietro Germi che ha firmato uno dei suoi film migliori.
6. Nadine Gordimer Il 20 novembre ha compiuto 90 anni. Si batte affinché il Sudafrica elimini la politica di apartheid. Molte delle sue opere affrontano la questione delle tensioni morali e psicologiche dovute alla segregazione razziale in atto nella sua patria.I rapporti con il cinema sono stati rari. Dilemma è un film del 1961 di cui lei ha scritto la sceneggiatura.
7. Aldous Huxley E’ morto 50 anni fa, il 22 novembr. Umanista e pacifista, fu famoso per i romanzi di fantascienza, ma ha anche scritto saggi, racconti brevi, poesie e racconti di viaggio. Il dissacrante film di Ken Russell (1971) è tratto da I diavoli di Loudun del 1958.
8. Anthony Burgess. E’ uno dei più grandi scrittore britannici del secolo scorso, ma il suo nome è indissolubilmente legato ad un capolavoro del cinema quale Arancia meccanica di Stanley Kubrick, tratto dal suo libro omonimo del 1962. Ci ha lasciati il 22 novembre del 1993 a 76 anni.
9. Etty Hillesum E’ morta a soli 29 anni, uccisa il 30 novembre del 1943 ad Auschwitz. Ha scritto poco, ma ha lasciato un struggente e magnifico diario. Il film Il Convoglio, di André Bossuroy (2009), parla di due giovani studenti, Alexandra e Florian, che viaggiano per l’Europa per studiare le discriminazioni della società continentale, ispirandosi alla sua lettura. Quando il cinema serve a perpetuare la memoria di qualcuno che poteva essere grande se il destino non avesse deciso diversamente.
DICEMBRE
10. William Thackeray 150 anni sono passati dalla morte di Thackeray il 24 dicembre del 1863. Per ricordare il suo apporto al cinema, sia pure molti anni dopo la sua morte, basta citare due titoli. Il primo è il celeberrimo La fiera delle vanità che vanta almeno 7 versioni cinematografiche. L’ultima data 2004 con la firma di Mira Nair e l’interpretazione di Reese Witherspoon. L’altro titolo è Le memorie di Barry Lyndon che hanno ispirato il film di Kubrick.