10 film di 50 anni fa

Quali sono i film che hanno segnato il 1963? Tanti, ma dieci sono i più interessanti. Naturalmente, e rigidamente, stranieri. Per gli italiani, in altro momento.

Gli uccelli di Alfred Hitchcok. Uno dei capolavori del regista inglese. Affascinante per il finale aperto, per la mancanza di elementi che spieghino cosa è successo. Angosciante e freddo, per questo indispensabile.

Tom Jones di Tony Richardson. Giocoso e di successo. Quattro oscar tra dieci nomination complessive. Un grande successo di pubblico e critica in un romanzo di formazione picaresco.

Agente 007 dalla Russia con  amore di Terence Young. La pellicola forse più bella tra quelle con il marchio 007.

Billy il bugiardo di john Schlesinger. Un grande film del free cinema inglese. Lo stile è molto vicino al cinema documentaristico, poichè presenta riprese in esterni e dialoghi realistici.

Il servo di Joseph Losey  Il Dizionario Mereghetti assegna al film il giudizio più alto, definendolo «un saggio sui rapporti di classe con la logica di un thriller», nel quale «l’atmosfera di sfascio e di decadenza è resa con uno stile barocco ma mai fine a se stesso, e lo sviluppo dei rapporti tra i personaggi segue logiche imprevedibili ma spietate».

Il disprezzo di Jean Luc Godard. Capolavoro del regista francese massacrato dal produttore Carlo Ponti e poi restituito alla bellezza con un’opera di recupero essenziale. Magnetica Brigitte Bardot.

La grande fuga di John Sturgess. Steve McQueen era più di un attore, era un simbolo di ribellione, bellezza, coraggio. Ha vissuto una vita spericolata ben prima di Vasco Rossi. In questo classico film di guerra, il suo divismo brilla immacolato, stella di prima grandezza.

Irma la dolce di Billy Wilder. Quanti grandi pellicole ci ha dato Wilder? Dieci, quindici, venti? E quante ancora ne avrebbe fatte se Hollywood non l’avesse pensionato con tanta celerità? Ma questa è un’altra storia….

Il ribelle dell’Anatolia di Elia Kazan Realizzato tra molte difficoltà, è considerato dal suo autore il suo film migliore almeno per l’ambientazione e i costumi. È certamente il più sincero e personale, il più libero da ogni manierismo ed estetismo, affidato a uno splendido bianconero di Haskell Wexler, ricco di lirismo e di energia narrativa, costruito su capitoli di diverso ritmo alla maniera di una saga picaresca, interpretato in gran parte da attori non professionisti.

Le folli notti del Dr. Jerryll di  Jerry Lewis  In quest’opera Lewis ci dà una prova matura di comicità che ha pochi eguali nella storia del cinema. Buddy Love è sensazionale.

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