10 Eroi del cinema morti giovani e belli

Giovani? Cosa vuole dire giovani? Come si fa a tracciare una linea immaginaria che divida i giovani dai vecchi attori? Diciamo che, convenzionalmente, questo limite si supera a 40 anni, in modo da considerare tutti i  grandi attori che ci hanno lasciato quando potevano darci ancora molto, prima che la loro vita arrivasse ad un’età in cui non esiste più il rimpianto. Si potevano inserire altri nomi, come Sharon Tate (massacrata dalla banda di Charles Manson a 26 anni); anche chi era scomparso recentemente come Brittany Murphy (32) o Brad Renfro (25) poteva trovare qualche spazio. Altri attori ci sono magari sfuggiti. Chiediamo scusa. Comunque, per tutti, un ricordo velato di tristezza. Quanto avrebbero potuto dare ancora al cinema? Aggiungiamo un nome che davvero ci è sfuggito: Robert Walker, il cattivo di Delitto per delitto, morto a soli 32 anni per overdose.

10. FRANCOISE DORLEAC (21/3/1942 – 26/6/1967) Sorella di Catherine Deneuve, inizia  a recitare in teatro all’età di 10 anni. Modella per Christian Dior, interpreta La calda amante (1964), capolavoro di François Truffaut, e Cul de sac (1965) di Roman Polanski prima di morire in un incidente automobilistico.


9. RIVER PHOENIX (23/8/1970 – 31/10/1993) Era un talento naturale, ancora grezzo, ma con un grande avvenire per la recitazione intensa, lo sguardo magnetico. Ha iniziato la carriera recitando in spot pubblicitari. I suoi film più famosi sono Stand by me – Ricordo di un’estate, Indiana Jones e l’ultima crociata, Belli e dannati. La sua vita è stata stroncata da un’overdose di Speedball.

8. CAROLE LOMBARD (6/10/1908 – 16/1/1942) Attrice incantevole, carismatica, brillante, briosa, di grande impetuosità. Recitò in film sentimentali e commedie trascinanti. I suoi film più significativi sono Ventesimo secolo (1934); L’impareggiabile Godfrey (1936) di Gregory La Cava, per cui ha ricevuto una nomination agli Oscar; Nulla sul serio (1937), di William A. Wellman; Il signore e la signora Smith (1941) di Hitchcock; il capolavoro Vogliamo vivere! (1942) di Ernst Lubitsch. Famoso il suo amore con Clark Gable interrotto dalla scomparsa dell’attrice in un incidente aereo.


7. BRUCE LEE (27/11/1940 – 20/7/1973) Nome d’arte di Lee Juan Fan. Attore in serie televisive come The Green Hornet e in film popolari come I tre dell’Operazione Drago, Dalla Cina con furore, L’urlo di Chen terrorizza l’occidente. Sono film con grandi limiti e, per certi aspetti, modesti. Ma Bruce Lee è stato per lungo tempo un mito, intramontabile per gli amanti del genere. La sua tuta, infatti, viene indossata dalla Sposa in Kill Bll Vol. 2; da ricordare anche il film sulla sua vita Dragon. Il suo valore di attore è tutto da valutare, ma il mistero sulla sua morte affascina ancora molte persone.


6. HEATH LEDGER (4/4/1979 -22/1/2008) Australiano. Dopo alcune serie televisive sfonda ad Hollywood con Il patriota, Monster’s Ball, Le quattro piume, Lords of Dogtown. La consacrazione arriva nel 2005 con I Fratelli Grimm e l’incantevole strega di Terry Gilliam, Casanova di Lasse Hallstrom e  I segreti di Brokeback Mountain che lo lancia definitivamente.  Per questa interpretazione ha ricevuto la nomination all’oscar, la prima della sua carriera. Il suo ultimo ruolo è stato vestire i panni del Joker in Il cavaliere oscuro (2008) di Cristopher Nolan, grazie al quale ha vinto un oscar postumo come migliore attore non protagonista nel 2009. In questi due film ha mostrato una umbratile duttilità che lo rappresentava come un attore di altissimo spessore.


5. RODOLFO VALENTINO, nome d’arte di Rodolfo Alfonso Raffaello Pierre Filibert Guglielmi di Valentina D’Antonguella (6/5/1895 – 23/8/1926) Attore e ballerino naturalizzato statunitense, fu uno dei più grandi divi cinematografici del muto, forse il primo sex symbol. Gli fu affibbiato il soprannome di “Latin Lover”. Morì improvvisamente di peritonite.

4. JEAN HARLOW (3/3/19117/6/1937), all’anagrafe Harlean Carpenter. E’ stata la sex symbol degli anni ’30.  Nel 1931, Howard Hughes la scritturò per Gli angeli dell’inferno in cui l’attrice si mise in luce per la bellezza solare ed intrigante. Lavorò per i più importanti studios hollywoodiani: nel gangster-movie, Nemico pubblico (1931) o in La donna di platino (1932) di Frank Capra, in cui il soprannome, dovuto al colore dei capelli, divenne suo sinonimo. Man mano che il tempo passava diveniva più glamour, conquistando il pubblico per una notevole quanto involontaria carica erotica che emanava con sorprendente ingenuità. Il pubblico imitava lo “stile Harlow”: molte donne americane si ossigenavano i capelli (lei, bionda naturale, si affidava alla parrucchiera solo per ottenere la tonalità “platino”). Rifiutava di indossare il reggiseno: il suo fisico atletico (praticava numerosi sport, non fumava, né abusava di alcolici) aderiva perfettamente agli abiti eleganti. Il primo film memorabile con la MGM fu Lo schiaffo (1932), di Victor Fleming, con Clark Gable. Seguirono altri successi: Red-Headed Woman (1932) di Jack Conway, Pranzo alle otto (1933) di George Cukor, Sui mari della Cina (1935) di Tay Garnett e La donna del giorno (1936). La vita privata era meno felice: il presunto suicidio del primo marito, la madre e il secondo marito che vivevano alle sue spalle. Una condizione su cui riuscì ad ironizzare in Argento vivo (1933) incentrato su una star assediata da parenti parassiti. L’ultimo amore fu l’attore William Powell. Durante le riprese di Saratoga (1937) si sentì male, entrò in coma e morì senza riprendere conoscenza. per una nefrite acuta. Nella camera ardente dell’attrice spiccavano i fiori inviati da Powell, accompagnati dal biglietto “buonanotte tesoro”.  Sulla lapide, per volontà della madre, furono incise solo due parole: “Our baby”.

 

3. JOHN BELUSHI (24/1/1949 – 5/3/1982) Metterlo tra i belli è forse eccessivo, ma la sua arte era bella e trascinante. Considerato all’epoca del suo debutto al Saturday Night Live come uno dei maggiori talenti comici statunitensi, è rimasto celebre soprattutto per i due film (ne girò in totale solamente otto prima della prematura scomparsa) diretti da John Landis, Animal House (1978) e soprattutto The Blues Brothers (1980), nel quale recita accanto al grande amico Dan Aykroyd. Nonostante l’esiguo numero di film rappresenta ancora oggi un insuperato esempio di comicità scorretta, forte e “fisica”.

2. MARILYN MONROE (1/6/1926 – 5/8/1962) E’ ancora il simbolo per eccellenza della bellezza, della sensualità. All’età di 9 anni, entra in orfanotrofio. A 16 anni si sposa per la prima volta. Diventa modella, poi attrice. Il primo ruolo realmente significativo è nel film di John Huston Giungla d’asfalto (1950), poi, nello stesso anno, una parte in Eva contro Eva la lancia  definitivamente. Famosa anche per i suoi matrimoni (il campione di baseball Joe Di Maggio e lo scrittore Arthur Miller) infila una serie di film notevoli come A qualcuno piace caldo (Golden Globe come Migliore attrice in un film commedia o musicale), Gli uomini preferiscono le bionde, Fermata d’autobus, Gli spostati e Quando la moglie è in vacanza. Muore suicida, ma continuano i sospetti sul possibile omicidio, visti i  rapporti intimi con il presidente Kennedy e suo fratello Bob.

 

1. JAMES DEAN  (8/2/1931 – 30/9/1955). Icona culturale, simbolo della ribellione giovanile. La sua popolarità va al di là dei tre film girati da protagonista, ovvero La valle dell’Eden (1954), Gioventù bruciata (1955) e Il gigante (1955). La sua fama ha raggiunto i paesi di tutto il mondo, preservata intatta dalla precoce morte dell’attore, avvenuta a soli 24 anni a causa di un incidente stradale. Pur in soli tre film, Dean ha dimostrato una grande personalità artistica, una sensibilità nelle interpretazioni tipiche solo delle vere star, antesignano dello stile di Paul Newman e Marlon Brando.  A Dean fu conferito il Golden Globe per il miglior attore nel 1956.

 

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