I 10 western della storia del cinema

Come al solito c’è stata una lista nutritissima da cui è stata compiuta l’ultima scrematura. E’ stato privilegiato il criterio della rappresentanza, nel senso che non si potevano indicare solo film di John Ford, piuttosto che di Leone (Giu la testa appare meno western degli altri, ad esempio), ma occorreva ricordare registi che tanto hanno dato al genere. Inoltre, andavano menzionati anche gli archetipi del genere, i personaggi che hanno lasciato il segno, copiati e ricordati negli anni successivi. Vanno citati, in ordine sparso, diversi titoli come Sfida infernale (sic!), Ombre rosse, Il cavaliere della valle solitaria, I magnifici 7, Sfida all’Ok Corral, Butch Cassidy (decisamente più commedia che film di frontiera). Poi si entra nel campo dell’arbitrarietà, del film che più ti ha emozionato, colpito. Così si spiegano gli ex-aequo.

10. Winchester ’73 (1950)  di Anthony Mann e Il Mucchio Selvaggio (1970)

Il primo rappresenta la metafora del west tramite l’arma simbolo (insieme alla colt) del periodo storico.

Il secondo racconta la fine di ogni illusione. La frontiera è ormai passato, sono scomparsi i veri “uomini”. Meglio la morte. Indimenticabile la scena finale.


9. Johnny Guitar (1954)  Il capolavoro di Nicholas Ray ci parla di donne forti, uomini deboli, di sentimenti violenti come l’odio e l’amore. Unico caso di duello al femminile.

8. Il Buono, Il Brutto, Il Cattivo (1966)  Sergio Leone ha saputo reinventare il genere, raccontandolo agli americani, ridisegnandone i confini. Ogni momento è magico.

7. Mezzogiorno di fuoco (1952) L’eroe solo contro tutti, abbandonato da tutti,  che difende i valori della civiltà, della democrazia. Qualcuno ha voluto vederci una metafora contro il Maccartismo. Coraggioso.

6. Gli Spietati (1992) Non è questione di meriti. E’ che questo film di Eastwood traccia un segno nel cuore di chi guarda. L’allievo ha almeno emulato i suoi maestri (Siegel e Leone) con una pellicola maestosa. William Munny è il più crudo ritratto degli antieroi del west.

4.  Il Fiume Rosso (1948) Il rapporto tra padre e figlio nell’ottica della frontiera. La famiglia e la vita.
e C’era una volta il West (1968) Leone narra il passaggio del west alla civiltà. Tutto svanisce di fronte al progresso, al mondo “civile” che racchiude molte più menzogne e violenza.


3. Un dollaro d’onore (1959)  Summa del cinema western. C’è tutto: lo sceriffo buono e coraggioso, innamorato segretamente; l’ubriacone che si redime; il vecchietto arzillo; la bella ballerina che abbandona per amore la via del peccato; il giovane che cresce all’ombra dell’uomo saggio; il cattivo brutale e rancoroso; la folla anonima e codarda. Hawks ha fatto tutti i generi: sempre magnificamente.

2. Sentieri Selvaggi (1956) “Sono John Ford e faccio Western” – Ecco come si presentò il grande vecchio del cinema americano durante una tempestosa riunione nel periodo maccartista. John Ford è il cinema western, è tutto e ancora di più.

1. L’ Uomo Che Uccise Liberty Valance (1962) di John Ford. “Qui siamo nel West, dove se la leggenda diventa realtà, vince la leggenda.” Ecco come si conclude questo western crepuscolare che racconta, meglio di ogni altra opera cinematografica, cos’era il west e cosa è diventata dopo l’America.

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2 Responses

  1. maria angela scrive:

    e LA CONQUISTA DEL WEST? non quello a colori,di john ford,ma quello in b.n. con Gary Cooper e Jane Arthur-Mitico

     
  2. Giovanni scrive:

    Ogni scelta è una stilla di sangue

     

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