Una notte con la regina. Favoletta

Il nostro parere

Una notte con la regina (2015) UK di Julian Jarrold

La notte in cui è stata dichiarata la fine della seconda guerra mondiale, le giovani figlie del re di Inghilterra ottengono il permesso di passare la serata fuori. Le due sono Elisabeth, la futura regina, compassata e regale, e la sorella Margaret che rivela, ovviamente, la propria natura pazzerella che la porterà ad avere una tormentatissima vita sentimentale. Per una serie di circostanze le principesse sfuggono al controllo dei militari preposti alla loro sicurezza e vivono avventure più o meno picaresche nel cuore di una Londra inebriata dalla vittoria. Elisabeth incontrerà un giovane aviatore che la conquisterà anche se in modo virginale: non ci può essere un futuro ma entrambi vivranno la notte in modo romantico e dolce.

Una favoletta. Questo è il film di Jarrold, regista inglese specializzato in opere in costume (a parte la prima): nient’altro che una favoletta. Le psicologie delle due principesse rispondono all’agiografia e al pettegolezzo in modo abbastanza discutibile. Elisabeth, infatti, poiché vivente, è tratteggiata come romantica, seria, intelligente, intuitiva e molto alla mano; Margaret (chissenefrega, tanto è morta) come scioccherella, avventata, mezza ubriacona, un po’ puttanella (con tutti gli uomini che ha avuto, che pretende?). E’ tutto troppo facile e prevedibile. Persino re Giorgio e la moglie sono somiglianti alla favola: coraggiosi e altezzosi, ma capaci di slanci di umanità profondi (in fondo sono esseri umani).

Anche un monarchico avverte la falsa ricostruzione, la manierata rappresentazione. Jarrold si riscatta solo nella descrizione della Londra notturna, nella pregevole ricchezza delle scenografie e dei costumi. Tutto il resto è pura favoletta per chi vuole crederci.

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