Un uomo tranquillo – Dark humour

Il nostro parere

Un uomo tranquillo (2018) USA di Hans Petter Molland

La vita tranquilla di Nels Coxman, autista di spazzaneve, viene distrutta quando l’amato figlio muore in circostanze misteriose. La ricerca della verità si trasforma presto in una vendetta.

Remake americano del film dello stesso regista norvegese In ordine di sparizione del 2014. Al posto di Stellan Skarsgaard troviamo Liam Neeson, ormai identificato con il prototipo di uomo normale che si improvvisa angelo vendicatore. Thriller venato da un humour nero e da uno stile inconfondobile, fa del paesaggio un elemento essenziale della composizione filmica. Nels è parte integrante delle montagne silenziose, fuso con la sua imponente macchina che spala la lena con forza impressionante. Non parla, non sa esprimere i propri sentimenti al punto che perde la moglie amatissima poichè la reazione alla morte del figlio è chiudersi a riccio in se stesso, votato esclusivamente alla vendetta.

Moland si diverte a spiazzare lo spettatore giocando con l’iconica figura di Neeson al punto di sovvertire le aspettative rispetto all’attore e al filone che lui interpreta ultimamente. Si diverte ad inserire svolte narrative quasi demenziali, ad esagerare in colpi di scena al limite dell’assurdità, con l’evidente intenzione di giocare con lo spettatore. Quello che può sembrare un gioco fine a se stesso, è invece una riflessione sul mondo violento che ci circonda, luogo senza speranza per indifesi e buoni. Non a caso, l’opera si apre sulla morte del figlio di Nels, assolutamente incolpevole. Il rischio di scivolare nell’eccesso c’è ma la neve ghiaccia ogni timore.

 

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