Totò Le Moko. Napoletano ad Algeri

Il nostro parere

Totò Le moko (1949) ITA di Carlo Ludovico Bragaglia
Il musicista ambulante Antonio Lumaconi viene chiamato dalla banda di Pepè Le Moko per sostituire il loro capo, ritenuto morto. Credendo di poter sfondare nel mondo della musica, Totò si reca ad Algeri dove scopre la verità. Riesce a cavarsela grazie ad una pomata che lo rende invincibile e a tanta, tanta fortuna.
Parodia del celebre film di Duvivier (1937) che tanto ha contribuito ad edificare il mito di Jean Gabin. Bragaglia, abile esecutore e grande conoscitore di cinema, si affida alla verve linguistica e gestuale di Totò che lo ricambia con una delle sue migliori interpretazioni.
Il cast è composto dai tipici caratteristi dei film dell’attore napoletano, tra cui la sua spalla preferita Mario Castellani. Ci sono anche Carlo Ninchi, Gianna Maria Canale, Franca Marzi e Enzo Garinei. Regia abbastanza statica, completamente al servizio del mattatore, intenta a riprodurre l’atmosfera d’ispirazione tipica del realismo francese.

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