Titane – Provocazioni

Il nostro parere

Titane (2021) FRA di Julia Ducournau

Alexia è una serial killer. Dopo aver compiuto l’ennesima strage ed essere stata scoperta, si finge il figlio scomparso molti anni addietro di Vincent, capo dei vigili del fuoco, Ma Alexia è anche incinta ed il padre non è quello che possiamo immaginare….

Palma d’oro a Cannes, Titane ha suscitato molte polemiche per il suo provocatorio aspetto da body horror, disturbante e disturbato. Visivamente è scioccante, strano, duro, drammatico, senza concessioni all’umorismo. Si attendono le motivazioni di tanta violenza, ma la regista si rifiuta ed  il film inizia un viaggio verso il nulla, perdendosi nella provocazione fine a se stessa dove la provocazione relega in secondo piano coerenza e credibilità.

Ducournau usa immagini crude e grottesche generando sensazioni di imbarazzo, repulsione, ricerca del sensazionalismo sulla solidità del racconto. Non le manca certo il talento delle immagini ma la voglia di sorprendere prevale su ogni ragionamento. Alla fine si è scelto il tema (la ricerca dell’identità) sul costrutto. Premio sostanzialmente incomprensibile.

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