The Northman – Pretenzioso

Il nostro parere

The northman (2022) USA di Robert Eggers

Il principe Amleth sta per diventare un uomo quando suo padre viene brutalmente assassinato. Due decenni dopo, Amleth, ora un vichingo, incontra una veggente che gli ricorda il suo voto.

Robert Eggers ha voluto mescolare la barbarie, il chiasso, la violenza, il sangue e la furia con l’onirico e l’esoterico cercando di spiegare i rituali dei popoli scandinavi del X secolo e contemporaneamente l’origine dell’Amleto shakespiriano. Troppo, davvero troppo per un film disomogeneo e rumoroso, che oscilla impietosamente tra la grandezza e il ridicolo, tra il dettaglio storico e il kitsch.

La ricostruzione maniacale del dettaglio storico, la ricerca dell’autenticità si scontra la caratterizzazione dei personaggi che urlano ma non pensano, uccidono, ma non ragionano. Manca così ogni traccia del respiro epico che si voleva dare all’affresco, la tragedia si stempera nella ricerca estetizzante dell’immagine iconica, nella ricercatezza dei corpi muscolosi rilucenti nel buio della notte.

Le deviazioni mistico-estetiche lasciano alquanti perplessi. La recitazione muscoloso e urlata a malapena descrive la storia, impedisce di vedere oltre l’esteriorità (perché i sentimenti sono solo suggestioni evocate).

Eggers ha ammesso di aver dovuto fare concessioni per il montaggio finale, ostentando una certa delusione. Forse, quindi, non è colpa sua se tutto questo appare pretenzioso e eccessivo.

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