The founder. Contro tutti e sopra tutti

Il nostro parere

The founder (2015) USA di John Lee Hancock

Come ha fatto un umile rappresentante cinquantenne, Ray Croc, a fondare e portare una piccola azienda alle dimensioni della potente multinazionale McDonald’s? Questo film si occupa di raccontarlo partendo dall’incontro di Crock con i fratelli McDonald, inventori del sistema organizzativo alla base dei fast food, e di come quest’uomo abbia preso tutto loro (il nome, il marchio, l’idea) trasformandosi in un grande imprenditore. Proprio questo passaggio è il nucleo fondante del film. Crock, in sostanza, davvero vende l’anima al diavolo (il mercato, la ricchezza, il lusso) per raggiungere quanto aveva sognato fino a quel momento. Di fronte a questo obiettivo nulla ha valore nè la moglie (abbandonata dopo che in passato l’aveva aiutato), nè i McDonald, distrutti con ferocia.

Hancock da una amara interpretazione del sogno americano, dimostrando come passi dalla sopraffazione e dalla perdita di umanità. Bravissimo Michael Keaton nel mostrare con il solo sguardo la trasformazione dell’uomo. Hancock registra questa trasformazione ma non le infonde passione e forza, preferendo un atteggiamento passivo che impedisce al film di essere opera realmente convincente.

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