Southpaw. La redenzione

Il nostro parere

Southpaw (2015) USA di Antoine Fuqua

Billy Hope è l’imbattuto campione del mondo dei mediomassimi. E’ un combattente, incassa senza paura e picchia duro. Tutto sembra andare bene finchè, durante un litigio prima di un combattimento, la moglie viene ferita a morte. Billy cade in depressione e trascura tutto, compresa la giovanissima figlia. In poco tempo è il crollo. Perde il titolo, ogni ricchezza e la custodia della figlia. Nel tentativo di ricostruirsi una vita, va nella palestra condotta da Tick Wills. Tick gli da un lavoro e lo consiglia. Billy saprà riprendersi tutto.

Il difetto di questo film è che tutto è già stato visto, troppe volte. Soprattutto è stato visto con le stesse identiche modalità, forse anche le stesse battute. Gli attori sono molto bravi, ma non basta. Gyllenhaal esprime l’ennesima trasformazione, Whittacker ricopre il ruolo dell’uomo saggio con estrema forza. Ma non basta. La fotografia è molto buona (Mauro Fiore, italiano di origine) ma non basta. Fuqua riesce a tenere un buon ritmo, ma non basta. Troppo simile a Rocky (il primo naturalmente), ma in una versione aggiornata con tanto di musica rap di sottofondo.

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