Soap Opera. Titolo brutto ma film convincente

Il nostro parere

Soap opera (2014) di Alessandro Genovesi

Diciamolo: il titolo non aiuta ad appassionarsi al film, creando un preconcetto sui contenuti dell’opera.

Invece, il film convince. Genovesi crea un curioso contraltare tra personaggi che lavorano sottotono (De Luigi, Capotondi, Memphis) con altri decisamente fuori le righe (Abatantuono, Francini, Ale e Franz). Anzi li utilizza al meglio donando alla coppia di comici la loro vis molto legata allo sketch breve e dando un tocco di crudeltà e fanfaroneria perfetta per il fisico di Abatantuono. Persino De Luigi, normalmente portato a strafare, accetta la misura e da spessore (non troppo, mi raccomando) al suo personaggio.

Genovesi sa scrivere bene alcune scene e regge il filo della vicenda senza eccessive sbavature, alternando poche cadute ad intuizioni al limite del poetico. Il tergicristalli della macchina, il paesaggio lunare ed innevato, la festa di capodanno davvero sui generis. Inoltre, pregio particolare per un normale sceneggiatore, non ci svela proprio tutto, tutto e chiude su un momento provvisorio, su di un bivio cui tutti i personaggi si trovano a dover decidere. Insomma, c’è un finale, vivaddio. Discreto e promettente.

 

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