Scappa (Get out). I’m not your negro

Il nostro parere

Scappa (get out) (2017) USA di Jordan Peele

Chris, un giovane fotografo e artista afro-americano di New York, accetta di conoscere i genitori della sua fidanzata bianca Rose, durante un weekend fuori città nella loro tenuta di famiglia. I genitori della ragazza Missy e Dean e il fratello minore Jeremy si dimostrano fin da subito gentili, forse per dissimulare l’imbarazzo generato dal rapporto interrazziale della figlia. Alcuni eventi e scoperte sempre più inquietanti, il comportamento enigmatico dei domestici afro-americani, e in seguito la scoperta delle sparizioni di alcuni ragazzi di colore avvenute nella zona, non fanno che aumentare il sospetto di Chris che in quella casa niente sia come sembri lo portano ad una verità che non avrebbe mai potuto immaginare.

Il film è stato indicato tra i migliori in assoluto del 2017 da tutte le riviste del settore, nonostante apparisse in un primo momento come un classico film dell’orrore. Invece, sorpresa, Scappa è un’opera matura e trasversale che occupa i generi inserendo frammenti di riflessione socio-politica penetranti.

Partito da un budget di 5 milioni di dollari; il suo incasso ha superato i 137 milioni, Jordan Peele, esordiente, ha saputo raccontare l’america di oggi, trumpiana, falsamente tollerante ma in realtà profondamente razzista, feroce, Lo ha fatto deridendo i cliché borghesi, le manfrine dei benpensanti e il populismo contemporaneo. Ironico e  acuto ci svela l’orrore nella banalità, sposando la necessità della ribellione che deve avvenire dal di dentro, senza stratagemmi, frontalmente. Il sangue è necessario, indispensabile per sacralizzare la rottura, l’emancipazione naturale di un popolo oppresso.

Scappa è potente e disturbante, non delude. Diverte e angoscia con una levità straordinaria.

 

 

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