Run (2020) USA di Aneesh Chaganty
Chloe è stata cresciuta da sua madre Diane in totale isolamento. Sua madre l’ha totalmente controllata da quando è nata, ma ora, da adolescente, Chloe sta iniziando a scoprire i bui segreti di Diane.
Chaganty dirige un buon thriller psicologico che riesce a gestire con una certa autorevolezza, conferendo una sinistra atmosfera a tutta la visione che inquieta e colpisce il pubblico. Non possiamo certo definirlo un capolavoro ma il prodotto è discreto, piacevole e tensivo.
L’inizio sembra apparentemente sereno ma la musichetta sottostante introduce l’imminenza del pericolo e anticipa (troppo) ciò che avverrà successivamente. Altro elemento connotativo è la presenza della Paulson che si è un po’ rinchiusa in questi ruoli ambigui e folli, preparando già la visione di una persona profondamente disturbata. Quello che è debole nel film sono proprio tutte queste anticipazioni che rovinano parte delle aspettative così come alcune fragilità della sceneggiatura.
Chaganty conferma quanto di buono mostrato in Searching (2016) e a soli 30 anni può essere considerato un regista promettente che può, con una grande storia, diventare interessante.