Raya e l’ultimo drago – Unione

Il nostro parere

Raya e l’ultimo drago (2021) USA di Don Hall e Carlos Lopez Estrada

Nel fantastico mondo di Kumandra, una giovane guerriera forte e solitaria di nome Raya deve ritrovare l’ultimo leggendario drago im grado di riunire regni e popolazioni divisi da tempo.

Raya è apparentemente il classico cartoon con una grafica accattivante ma non particolarmente creativa e una vagonata di buoni sentimenti che trovano la loro naturale e felice conclusione. E’ anche un buon film.

Nella prima parte, infatti, funziona quasi tutto, a parte l’innaturale azione conferita alla Raya bambina. Dopo, invece, gli ambienti e i caratteri dei personaggi sono perfettamente amalgamati, grazie al tocco di esotico conferito dai paesaggi dell’estremo oriente che hanno influenzato i disegnatori.

Raya è per larga parte una composizione riuscita dell’epica classica con i toni dei fumettoni Marvel e una virata ulteriore dei personaggi femminili (assoluti protagonisti) che decidono il loro destino e quello del mondo grazie alla volontà e alla tenacia. L’amore romantico che aspettava le eroine disneyane è sparito, c’è solo l’affermazione della propria personalità senza più la presenza familiare che resta essenziale per la crescita della donna, ma non è più un freno alla ambizione di determinare se stessa. Cambia profondamente anche la natura dei cattivi che assumono toni più sfumati, opponendo sempre l’accettazione dell’altro e della sua diversità alla semplice contrapposizione tra fazioni.

Il finale è troppo legato a logiche commerciali, non può stupire un pubblico che appartiene ai più piccoli, quindi le forzature e le semplificazioni che chiudono le diverse vicende abbassano parecchio la qualità di un film che, invece, del tono moderno e ironico aveva fatto  un mantra nella fase iniziale.

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