Peter Falk e Toshiro Mifune – Documentari

Peter Falk e il tenente Colombo (2019) FRA di Pascal Cuissot e Gaelle Royer

Toshiro Mifune – L’ultimo samurai (2015) USA di Steven Okazaki

 

Due documentari per raccontare il mestiere di attore. Due attori diversissimi tra loro con vite e storie molto lontane. Le due opere però hanno il merito di raccontarli attraverso soprattutto un loro legame. Falk, caratterista di ottimo livello e interprete sensibile dei film di Cassavetes (l’autore che più lo ha valorizzato), è rimasto nella memoria collettiva per il tenente Colombo, la serie poliziesca incentrata su un detective sui generis, legato particolarmente allo stile piuttosto che ai contenuti.

Nei gialli di Colombo, infatti, l’assassino è conosciuto fin dalle prime scene. Tutto il fascino si concentra sulle modalità con cui il Tenente riuscirà a smascherare il colpevole, attraverso apparenti domande inutili e grazie ad un’attenzione ai dettagli straordinaria. Questo consente di comprendere il processo attoriale di Falk, come si approcciava ai ruoli, come incarnava i personaggi. In sostanza, ci sembra di capire meglio la persona leggendo in controluce il suo percorso artistico nella serie TV.

Mifune, invece, è visto attraverso il rapporto con il suo mentore, Akira Kurosawa, di cui Mifune è stato attore feticcio avendo girato ben 16 film sotto la sua direzione. Vero è che Mifune ha fatto tantissimi film anche con Hiroshi Inagaki (21!!), oltre che con Yamamoto, Honda, Kobayashi, Naruse, Kinoshita ma con Kurosawa ha raggiunto il vertice con opere che resteranno indimenticabili astri del cinema mondiale.

Il primo documentario è un’analisi intelligente della costruzione del personaggio Colombo, cosa che permette allo spettatore di entrare nella mente di Falk. Nel secondo il personaggio Mifune rimane avvolto nel mistero, quasi irraggiungibile anche per via di una struttura molto più classica e banale che si limita a sole interviste, con pochi contributi analitici sulla sua condizione di attore.

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