18 regali – Da madre a figlia

Il nostro parere

18 regali (2020) ITA di Francesco Amato

Ogni anno, nel giorno del proprio compleanno, Anna riceve un regalo, lasciato per lei dalla madre morta a causa di un male incurabile. Il giorno del suo diciottesimo compleanno, però, la ragazza fugge via, ma viene investita da un’auto in corsa.
Ispirato ad un fatto vero, 18 regali presenta punti forti e riusciti ed altri decisamente meno convincenti e approssimativi. Al di là della scarsa credibilità dell’incontro extra corporeo che, essendo finzione, è assolutamente accettabile, l’opera sviluppa in modo interessante solo alcune parti.
Il personaggio della Porcaroli è decisamente insopportabile, ma nulla spiega o giustifica questi suoi comportamenti sociopatici che, miracolosamente, si dissolvono nell’incontro con la madre. Certamente non aiuta l’interpretazione fatta più da bronci e urla come se il dolore interiore fosse sempre e solo da spiattellare in faccia agli altri.
Più riuscito invece il rapporto tra Leo e la Puccini che è descritto con pudica assertività. Proprio questa parte è quella meglio riuscita. Tutto il resto (il tumore, la terapia, i rapporti padre-figlia) sono troppo superficiali per essere emozionanti. Troppo.

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